I commissari sblocca-impasse ora sono sette: arriva Mastro
Il ministro Salvini lo nomina a Bari-Brindisi, ma dal 30 giugno

Francesco Mastro è stato nominato commissario dell’Authority barese
ROMA. La lista del comunicato datato 11 giugno si è allungata un po’ di più e ora comprende il nome di un nuovo commissario: stavolta si tratta dell’avvocato Francesco Mastro che il ministro Matteo Salvini invia come commissario straordinario all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. La decorrenza, in questo caso, non è quasi immediata come nelle circostanze precedenti ma indica come data di insediamento il 30 giugno prossimo. Tradotto dal ministerialese: è dato per impossibile che nel giro di due settimane si sblocchi l’impasse politico che, in seguito allo scontro interno al centrodestra di governo, principalmente fra Fratelli d’Italia e Lega, di fatto paralizza l’ultima fase dell’iter di nomina prima di arrivare al decreto ufficiale che conferisce l’incarico.
È praticamente tutto pronto per una buona parte delle nomine ai vertici delle istituzioni portuali: quasi tutte in scadenza nel giro di tre-quattro mesi più un paio a primavera prossima. Il passaggio talvolta burrascoso è l’intesa con il presidente di Regione competente per territorio: paradossalmente la cosa è stata risolta in breve tempo anche con i “governatori” di centrosinistra e oltretutto in un ministero che ha al vertice Salvini, solitamente in pessimi rapporti con l’opposizione. Invece in quattro e quattr’otto questo ostacolo è stato superato: ogni cosa si è arenata nel passaggio davanti alle commissioni di settore alla Camera e al Senato, chiunque può riascoltarsi dagli archivi delle video-tv di Montecitorio e Palazzo Madama le audizioni per avere idea del livello del confronto. Comunque, senza conseguenze reali sulle nomine: solo che è un passaggio previsto, basta fare “melina” per paralizzare il rinnovo dei presidenti perché non c’è la quadra sugli ultimi nomi.
Per non prestare il fianco a una figuraccia in mondovisione, il viceministro Edoardo Rixi ha congegnato questa via d’uscita, dopo che il mugugno di associazioni imprenditoriali, istituzioni e sindacati era diventato assordante. Come a Livorno con Gariglio e come a Genova con Paroli, come a La Spezia con Pisano e a Trieste con Gurrieri e via enumerando, si è provveduto a insediare come commissari straordinari “anticipatori” i presidenti incaricati che avevano già l’intesa governo-Regione e magari un primo vaglio parlamentare. L’ultimo della serie, come detto, Francesco Mastro al timone dell’Autorità di Sistema Portuale con quartier generale a Bari (e competenza su Brindisi più un poker di altri scali).
Il suo nome era quello finora rimasto fuori dall’infornata di designazioni che Salvini aveva fatto prima della fine di aprile. Ed è l’unico che ha ancora da insediarsi: a cavallo fra martedì 10 e lunedì 16 giugno l’avevano fatto tutti gli altri già messi in sella provvisoriamente come commissari: Davide Gariglio per Livono e Piombino (dal 14), Matteo Paroli a Genova e Savona (dal 16), Antonio Rosario Gurrieri a Trieste e Monfalcone (dal 10), Francesco Benevolo a Ravenna (dal 14), Giovanni Gugliotti a Taranto (dal 16), Bruno Pisano a La Spezia e Marina di Carrara (dal 16). Mastro, a fine mese, diventerà il settimo della fila.