Alta Velocità, possibili eventuali deroghe ma il problema va risolto presto
L’uso di treni meno veloci sulla Roma-Firenze crea intoppi a catena

Nicola Zaccheo, presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART)
TORINO. L’ Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art) ha reso noto di aver «in corso interlocuzioni con Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), le Regioni interessate e Trenitalia». Obiettivo: trovare il modo di gestire «le criticità legate alle prescrizioni che prevedono la circolazione dei soli treni con velocità superiore ai 200 km/h sulla linea ad Alta Velocità Roma-Firenze». Un po’ di tempo in più e un po’ di deroghe in più, ma senza credere che si possa andare avanti così, facendo finta di niente…
L’Authority si dice «consapevole delle ripercussioni sui servizi regionali» e per questo motivo ha avviato un confronto con l’azienda ferroviaria (Rfi) «finalizzato a valutare soluzioni in attesa della piena disponibilità del materiale rotabile idoneo a rispettare i requisiti della rete dell’Alta Velocità».
Art tiene a sottolineare che «fin dai primi anni 2000» la tratta dell’Alta Velocità Roma-Firenze, che è «progettata per ospitare treni fino a 250 chilometri orari», ha operato «in deroga», consentendo «l’accesso anche a treni regionali con velocità fino a 150 chilometri orari».
L’Autorità di Regolazione dei Trasporti ricorda che «la linea dell’Alta Velocità è stata realizzata, con importanti investimenti nazionali, per far circolare treni veloci»: logico che un treno regionale abbia «un impatto notevole sulla circolazione che, soprattutto in un contesto di rete satura, determina forti ripercussioni sull’efficienza complessiva della circolazione».
Per quale motivo l’Authority torna a farsi sentire? Lo dice spiegando di aver ricevuto istanze dalle amministrazioni locali e di avere la coscienza che occorra «contenere il disagio per i tanti pendolari che quotidianamente viaggiano su quella linea». Dunque, l’Autorità segnala che «sta lavorando alla definizione di una soluzione che preveda eventuali ulteriori deroghe, anche parziali, all’entrata in vigore delle prescrizioni in oggetto». Al tempo stesso, l’Art «auspica un’azione congiunta e responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti» (e qui il riferimento esplicito è a «Regioni, Rfi e Trenitalia») perché nessuno faccia il furbo e pensi semplicemente che, a suon di deroghe, si possa buttare la palla in corner: serve pragmatismo, dunque, ma anche l’assunzione di responsabilità perché «la transizione verso un servizio regionale pienamente compatibile con l’infrastruttura dell’Alta Velocità possa avvenire nei tempi più brevi possibili».