Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti
DOPO IL RICORSO AL TAR

Authority Palermo, la (quasi) pace dopo la tempesta sulla nomina di Tardino

La Regione rinuncia alla richiesta di sospensiva e manda segnali a Salvini

Annalisa Tardino, commissaria straordinaria dell’Authority di Palermo con Roberta Metsola presidente del Parlamento europeo

PALERMO. Annalisa Tardino può restare tranquilla al suo posto di commissario dell’Authority palermitana, almeno per qualche mese. Resta in piedi il ricorso (sul quale si ritiene possibile il pronunciamento di merito a metà gennaio) ma la Regione Siciliana ora prende tempo: non le interessa più che sia sospesa la nomina contro la quale aveva fatto fuoco e fiamme appena quattro settimane fa.

Nel mirino la decisione del ministro Matteo Salvini, che aveva stabilito di lasciare da parte le aspettative locali nel segno della continuità e, per prendere il posto di Pasqualino Monti al timone dell’istituzione portuale, aveva mandato l’avvocata civilista con curriculum politico da eurodeputata del suo partito (e da numero uno della Lega in Sicilia). Uno strappo che era anche un  “messaggio in bottiglia” al resto del centrodestra: soprattutto Fratelli d’Italia gli stava mettendo i bastoni fra le ruote facendo “melina” sull’iter dell’esame in commissione per ritardare il decreto finale.

Secondo quanto riporta “Il Giornale di Sicilia”, quotidiano palermitano, nell’udienza al Tar la Regione Siciliana ha scelto di non confermare la richiesta di sospensione della nomina arrivata a cavallo di Ferragosto. Secondo il quotidiano catanese “La Sicilia”, la Regione ritiene più utile puntare al più presto a un giudizio completo e approfondito: anche in nome dell’esigenza di «garantire la piena legittimità nella direzione di un ente pubblico strategico per lo sviluppo della Sicilia occidentale», dice il giornale. Va in tal senso anche la sottolineatura che “Il Giornale di Sicilia” attribuisce ai funzionari dell’amministrazione regionale: rinunciare alla sospensiva è un passaggio tecnico indispensabile per abbreviare i tempi della decisione di merito.

Matteo Salvini e Renato Schifani

Va detto però che la temperatura dei rapporti fra il ministro Matteo Salvini (leghista)  e il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani (forzista) sembra parecchio differente rispetto anche solo al mese scorso.

Dopo la tempesta a nomina appena effettuata, dalla tribuna dell’ “EtnaForum” Schifani ha mandato segnali di quiete a Tardino: ha ripetuto che la stima molto e che politicamente si è trovato bene con lei quando era alla guida della Lega in Sicilia. Non solo: benché ribadisca di preferire «una figura di tecnico» per la guida dell’istituzione portuale, rivela di averla presa in considerazione in un faccia a faccia con Salvini avvenuto ad aprile. Anzi, gratifica Salvini di un giudizio lusinghiero («è lui il miglior ministro delle infrastrutture di un governo nazionale che la Sicilia abbia avuto»). Detto per inciso, nell’iniziativa etnea non poteva mancare un accenno alle regionali del 2027 e Schifani ha spiegato che il suo lavoro al timone della Sicilia ha bisogno di continuità per affrontare emergenze tipo l’acqua o i rifiuti, e chi vuol fare congetture le faccia.

Se non bastasse ad accreditare un clima differente, si aggiunga che il vicepresidente della Camera, Giorgio Mule (Forza Italia), è andato dalla commissaria dell’Authority di Palermo e via social le ha garantito «tutto il sostegno necessario per continuare sulla strada di un’ulteriore crescita del porto».

Pubblicato il
10 Settembre 2025

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio