«Oltre 10mila in corteo a Livorno con il cuore a Gaza»
Francese: chiedo di boicottare le navi con armi destinate al governo di Israele

Il corteo per Gaza organizzato dalla Cgil sfila a Livono in via Grande
LIVORNO. «Oltre diecimila persone», dice la Cgil. «Cinquemila», secondo fonti delle forza dell’ordine citate dal Tg3 Toscana. Comunque, ha senz’altro pochi eguali negli ultimi vent’anni a Livorno il corteo con cui un fiume umano di lavoratori e lavoratrici ha preso la parola per dire altolà al massacro di Gaza, da dove un esodo di povericristi senza più niente sta cercando di fuggire in qualche modo.
Il corteo, organizzato dalla Cgil in occasione dello sciopero generale per Gaza, ha concentrato a Livorno anche i manifestanti provenienti da Pisa, Massa Carrara, Lucca e Grosseto nella prima delle tre proteste di piazza che hanno contrassegnato la Toscana in questa giornata di mobilitazione (più tardi sono state messe in campo analoghe azioni di lotta a Firenze e a Siena). Fra i manifestanti, il sindaco di Livorno Luca Salvetti e la sua vice Libera Camici.
Che la partecipazione potesse essere alta, lo si poteva prevedere sulla base della forte risposta che i livornesi hanno dato con la fiaccolata promossa a tambur battente nel giro di poche ore dopo che l’esercito israeliano ha iniziato l’ultimo devastante attacco militare alla città-simbolo palestinese. Difficile però immaginare un afflusso del genere: «L’adesione allo sciopero nei posti di lavoro è stata elevata», dicono dal quartier generale della Camera del Lavoro.
«Vorrei che la passione di tutta questa gente arrivasse a tutti i bambini e le donne di Gaza: noi siamo qua per loro»: queste le parole di Gianfranco Francese, leader provinciale della Cgil livornese. «A Gaza e in Palestina – aggiunge – non c’è una guerra, ma il massacro di un popolo inerme: e tutto questo nell’indifferenza totale dei governi occidentali, compreso quello dell’Italia». Proprio al governo italiano il dirigente sindacale indirizza una richiesta: «Farebbe bene ad attivarsi seriamente per ottenere il cessate il fuoco in Palestina e per proteggere la missione umanitaria della Global Sumud Flotilla».
Ma c’è anche un messaggio indirizzato alla città di Livorno, in particolare alla sua comunità portuale: è un appello esplicito al boicottaggio del governo di Tel Aviv guidato dal premier Netanyahu perché a Livorno non si permetta «l’attracco e la partenza di navi con armi israeliane». Del resto, Israele non è Netanyahu: «Per fortuna c’è ancora una parte importante della popolazione israeliana che si ribella».
Da segnalare che, al termine del corteo, il segretario regionale Cgil, Rossano Rossi, sottolinea che «abbiamo messo in campo il nostro strumento più potente: lo sciopero generale. L’abbiamo fatto perché quello che sta accadendo in questi mesi a Gaza, davanti ai nostri occhi, è qualcosa che è la negazione stessa dell’umanità, della libertà e della giustizia sociale» mentre «i governi e le istituzioni internazionali non fanno nulla». Aggiungendo poi: «Senza pace non c’è lavoro, senza giustizia sociale non c’è libertà, senza dignità non c’è democrazia». Il numero uno della Cgil Toscana si dice anche preoccupato per «la deriva bellicista che avanza in Europa e in Italia: si aumenta la spesa militare fino al 5% del Pil mentre si tagliano sanità, scuola, trasporti e servizi essenziali».