Cambio al vertice delle Capitanerie: lascia Carlone, arriva Liardo
Nel “testamento” anche la sottolineatura della «proiezione internazionale»

Davanti all’Altare della Patria la fase preliminare della cerimonia del passaggio di consegne al comando del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera
ROMA. Dopo che nella mattinata era stata deposta una corona d’alloro sulla “tomba del milite ignoto” all’Altare della Patria a Roma, nella sede del comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera si è tenuta la cerimonia che segna l’avvicendamento nel ruolo di comandante general: lascia l’ammiraglio ispettore capo (Cp) Nicola Carlone, gli subentra l’ammiraglio ispettore capo (Cp) pil. Sergio Liardo. Dopo l’ammaina del vessillo dell’ammiraglio Carlone, è stato issato quello dell’ammiraglio Liardo, come emblema del cambio al vertice.
Dopo la consueta rassegna dei reparti, il passaggio di consegne è stato suggellato dalla rituale formula di riconoscimento pronunciata dall’ammiraglio Carlone. Quest’ultimo, nel suo intervento di commiato, ha ripercorso i 47 anni di carriera, ricordando le numerose esperienze umane e professionali maturate e ha tracciando il suo ideale “testamento” per il futuro del Corpo:
- professionalità al servizio degli altri;
- prontezza operativa per le sfide del futuro;
- presenza e sicurezza in mare;
- proiezione internazionale

La cerimonia del passaggio di consegne fra l’ammiraglio Carlone e l’ammiraglio Liardo
Dopo quattro anni al vertice della Guardia Costiera – è stato sottolineato – ha affidato al successore il compito di guidare l’istituzione militare «con passione, coraggio e visione».
Alla cerimonia hanno preso parte il vicepresidente del consiglio (e ministro delle infrastrutture) Matteo Salvini, il sottosegretario alla difesa Matteo Perego di Cremnago, il capo di stato maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, il capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Enrico Credendino. Presenti anche i ministri Matteo Piantedosi (interni), Francesco Lollobrigida (agricoltura), Nello Musumeci (politiche del mare) e Paolo Zangrillo (pubblica amministrazione). Alla cerimonia hanno altresì partecipato il vicecomandante generale e i capi reparto del comando generale, i comandanti regionali, gli ufficiali ammiragli già comandanti e vicecomandanti generali, oltre ai rappresentanti delle altre forze armate, delle forze di polizia e degli altri corpi dello Stato.
Nato a Catania nel 1961, laureato in scienze geologiche, l’ammiraglio Sergio Liardo ha intrapreso una lunga e prestigiosa carriera nel Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera. Con oltre 3mila ore di volo maturate come pilota dei velivoli del Corpo, ha ricoperto – viene fatto rilevare – numerosi incarichi di comando e responsabilità: dal Circondario marittimo di Agropoli alla guida del 2° Nucleo aereo di Catania, passando dal comando della Direzione marittima della Liguria e del porto di Genova, fino ai ruoli apicali presso il Comando generale. Già vicecomandante generale, ha assunto ora la guida del Corpo con «priorità che comprendono il potenziamento delle risorse umane e delle capacità tecnologiche e operative, nonché le nuove responsabilità affidate alla Guardia Costiera sui grandi laghi del Nord Italia».