L’Albania si propone come polo per i superyacht
Accordo con il team di Luca Dini per creare una rete di marine

Progetto Maritime Ecosystem
TIRANA (Albania). Fare dell’Albania un nuovo polo sostenibile nel panorama dello yachting mediterraneo, creando “una rete di marine interconnesse che collaborino anziché competere” e che condividano “risorse e infrastrutture” così da “aumentare l’efficienza logistica, sostenere la crescita economica regionale e ridurre l’impatto ambientale”. È questo l’identikit dell’accordo che Luca Dini Design & Architecture ha firmato con il ministero delle infrastrutture e dell’energia della Repubblica d’Albania con lo scopo di “esplorare possibili sinergie nello sviluppo di una strategia marittima nazionale”. con l’obiettivo di posizionare.
A darne notizia è lo stesso studio fiorentino ricordando che “l’Albania vanta una bellezza naturale incontaminata, con litorali, spiagge e ancoraggi suggestivi, capaci di attrarre diportisti stagionali”. Non è tutto: la sua vicinanza geografica a “mete consolidate del super yachting come Grecia e Montenegro” la rende “una nuova tappa ideale per gli armatori più esperti”. Di più: potendo contare su “un’industria turistica in crescita, una crescente curiosità internazionale e preziose esperienze apprese dai Paesi vicini dell’Est Mediterraneo”, l’Albania si trova in una “posizione unica per un rapido sviluppo”, secondo quanto viene messo in risalto illustrando l’intesa.
Luca Dini Design & Architecture ritiene che nei “prossimi 15 anni” sia in gioco l’opportunità di “affermare il Paese come destinazione di primo piano”. E tuttavia – l’accordo va proprio in questa direzione – o c’è una pianificazione coordinata o le marine rischiano di “entrare in competizione tra loro, riducendo il valore complessivo”. Al contrario, è determinante – viene ribadito – “un approccio sinergico che integri turismo, immobiliare e infrastrutture”
Il progetto “Maritime Ecosystem” evidenzia un insieme unico di prospettive per l’Albania, secondo quanto sottolineato dal team fiorentino: “posizionandosi come alternativa attraente ai sempre più affollati poli mediterranei, il Paese può attrarre una base crescente di diportisti e superyacht”.
Non ci sono solo i superyacht: questo tipo di presenza porta con sé lo sviluppo di “nuove strutture di servizio, tra cui cantieri di riparazione, stazioni di refit e aree di rifornimento di alta qualità”. Tutto questo – si afferma – rafforzerà la capacità dell’Albania di accogliere imbarcazioni di grandi dimensioni e di rispondere agli standard internazionali: allo stesso tempo, presentando il piano si mette in evidenza che la creazione di nuove marine offre “l’occasione di adottare principi all’avanguardia di sostenibilità ambientale e sociale, stabilendo un nuovo punto di riferimento per una crescita responsabile del settore”.

Progetto per porti turistici in Albania
In virtù della diversificazione delle specializzazioni, – questo uno degli aspetti rimarcati – ogni marina “potrà sviluppare i propri punti di forza, riducendo la pressione sulle singole infrastrutture e migliorando l’efficienza complessiva”. A ciò si aggiunga che la distribuzione delle attività su più marine “favorirà inoltre una gestione responsabile, limitando congestione, inquinamento e impatti ambientali”. È da sottolineare che, infine, “solide connessioni intermodali con la rete stradale, ferroviaria e i sistemi di trasporto regionale, consentiranno collegamenti fluidi tra le aree costiere e interne, rafforzando il ruolo dell’Albania come destinazione marittima strategica”.
A giudizio dello studio dell’architetto toscano, il “Maritime Ecosystem” si integra con le più ampie iniziative europee, come la Rete Transeuropea dei Trasporti (Ten-T), promuovendo “l’integrazione con i sistemi continentali di commercio e logistica”.
Per Luca Dini Design & Architecture, che ribadisce la propria esperienza multidisciplinare in architettura, yacht design e master planning su larga scala, l’Albania “attraverso innovazione, tecnologie digitali e pianificazione strategica, potrà affermarsi non solo come meta, ma anche come partner strategico nella rete marittima mediterranea” creando “un ecosistema nautico di livello globale, capace di coniugare tradizione, innovazione e sostenibilità”.