Ryanair, carta d’imbarco solo digitale: protestano gli agenti di viaggio
«Rischia di esser tagliato fuori chi ha poca dimestichezza con l’online»

Fulvio Avataneo, presidente Aiav
TORINO. L’obbligo per tutti i passeggeri di munirsi di carta di imbarco digitale ottenuta attraverso la app dell’azienda: la decisione di Ryanair non è andata giù all’Aiav, l’associazione di categoria che raggruppa gli agenti di viaggio. Al colosso dei voli low cost è stato chiesto «un confronto immediato».
L’organizzazione di categoria dice di comprendere le ragioni della compagnia («anche in un’ottica di sostenibilità, velocità e risparmio»), tuttavia il diktat «per come è stato comunicato» risulterebbe «discriminatorio nei confronti di tutti i passeggeri che hanno scarsa dimestichezza con i supporti digitali». L’Aiav he ben presente che Ryanair dichiara che «l’80% dei passeggeri già utilizza il sistema digitale» e tuttavia – afferma – «non si può ignorare che il 20% restante equivale a circa 40 milioni di viaggiatori, molti dei quali italiani, che per varie ragioni, compresa l’età, non hanno le competenze digitali necessarie per gestire in autonomia un’operazione come il check-in online e in alcuni casi non dispongono nemmeno di uno smartphone». Si tratta di clienti che «spesso si rivolgono alle agenzie di viaggio per ovviare al problema e che, con le nuove disposizioni, sarebbero di fatto discriminati».
A ciò si aggiunga che oltretutto «non sono state fornite disposizioni in merito alla gestione della biglietteria e dei check-in per i gruppi, un altro segmento particolarmente rilevante per le agenzie di viaggio».
A giudizio di Fulvio Avataneo, presidente Aiav, questa scelta «rischia di vanificare i passi compiuti dal vettore in un’ottica di inclusione e apertura nei confronti del mercato: apertura che per una compagnia che occupa una posizione dominante su scala Europea è non solo auspicabile, ma anche doverosa». Avataneo ricoda che è stato «già chiesto un tavolo di confronto e un incontro alla fiera di Rimini» e auspica che «venga dimostrata la stessa disponibilità e flessibilità che hanno caratterizzato i rapporti di collaborazione instaurati finora».