La Marina militare vende alla Grecia due fregate Fremm
Firmato l’accordo, l’operazione sarà gestita dal colosso pubblico Fincantieri

Flemm Bergamini
LA SPEZIA. La giornata inaugurale della fiera “Seafuture” a La Spezia è stata contrassegnata dall’accordo fra i responsabili nazionali degli armamenti di Italia e di Grecia perché, tramite il colosso industriale pubblico italiano Fincantieri, vengano vendute alla Marina Militare greca «due unità navali attualmente in servizio presso la flotta della Marina Militare italiana». Erano presenti alla firma, secondo quanto reso noto da Fincantieri, i ministri della difesa dei due Paesi, Guido Crosetto per l’Italia e Nikos Dendias per la Grecia insieme al capo di stato maggiore della Marina Militare italiana, ammiraglio Enrico Credendino.
Nella nota ufficiale non viene indicato di cosa si tratta nello specifico ma le indiscrezioni di stampa sono concordi nel parlare di due fregate Fremm. In particolare, il giornale online di settore, “Rivista Italiana Difesa” sottolinea che, nel proprio «programma di acquisizione di nuove unità di combattimento», non è un segreto che le istituzioni militari elleniche abbiano visto nelle “Fremm” di seconda mano italiane «tra i principali candidati». Non risultano ancora conferme ufficiali al riguardo ma la rivista indica nella fattispecie la “Bergamini” (Fremm Gp) e la “Fasan” (configurazione Asw), che «verranno successivamente rimpiazzate in seno alla Marina Militare da altrettante “Fremm Evo”. La consegna delle due unità alla Grecia, secondo quanto riportato, è «prevista a partire dal 2028».
“Rivista Italiana Difesa” segnala anche che la scorsa settimana la fregata “Bergamini” ha fatto scalo presso la base navale greca di Salamina e il Porto del Pireo, dove «è stata sottoposta a ispezione da parte di una delegazione della Marina greca».
Da parte di Fincantieri, intanto, si mette l’accento sul fatto che «l’intesa rappresenta un passo significativo nella cooperazione tra Italia e Grecia» ma anche, dal proprio punto di vista aziendale, come una conferma del «valore strategico delle unità navali italiane costruite da Fincantieri, riconosciute a livello internazionale come eccellenza della cantieristica militare nazionale»: in tal modo si sono promossi «collaborazione, interoperabilità e sviluppo industriale congiunto nel dominio marittimo».
Il grande gruppo triestino spiega che l’accordo definitivo è «soggetto alle consuete autorizzazioni» e che comprenderà anche «un pacchetto di supporto, che potrà essere gestito da Fincantieri grazie al proprio know-how e alle consolidate competenze nei servizi post-vendita». Da aggiungere che si prevede che «queste due navi siano sostituite con nuovi ordinativi nel prossimo futuro», come detto poco sopra.

Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri
Queste le parole con cui Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, accompagna l’annuncio: «Le nostre navi militari di punta rappresentano una piattaforma di eccellenza riconosciuta a livello globale e un veicolo straordinario di export geopolitico. Questo accordo preliminare è un’ulteriore evidenza della rilevanza internazionale del sistema italiano in termini militari e industriali e conferma l’importanza e la forza strategica della partnership con la Marina Militare italiana». Folgiero ha anche buon gioco nel ribadire «la centralità di Fincantieri nel rafforzare la cooperazione industriale tra Paesi alleati e nel sostenere la proiezione internazionale della difesa italiana, consolidando il ruolo del gruppo come riferimento della cantieristica navale europea».