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GENOVA

Rompicapo Spinelli-Hapag, dall’Authority la “rinnovazione” della concessione (fino al 2054)

Comitato di gestione, difficile quadra dopo la sentenza del Consiglio di Stato

Il presidente Matteo Paroli

GENOVA. L’Authority genovese guidata dal presidente Matteo Paroli, con una delibera de comitato di gestione, ha deliberato la “rinnovazione” della concessione per il Genoa Port Terminal (Spinelli più Hapag Lloyd) fino al 31 dicembre 2054, cioè per altri 29 anni e spiccioli. La decisione ha avuto semaforo verde con il parere della commissione consultiva.

Stiamo parlando di una vicenda estremamente complicata messa in moto da un ricorso a firma del colosso terminalistico controllato dall’Authority singaporeana. Ruota attorno al fatto che alla fine dello scorso anno una sentenza del Consiglio di Stato aveva impallinato la concessione originaria datata 2016. Il motivo: non era in linea con quanto previsto nel Piano regolatore portuale, cioè il traffico contenitori si era ingigantito rispetto al “multipurpose” che avrebbe dovuto essere l’utilizzo prevalente. Secondo quanto riportato da “Shipping Italy”, nella nuova concessione si è previsto che il criterio della prevalenza venga valutato non in base al tonnellaggio movimentato bensì per metri quadrati dedicati alle diverse merceologie (criterio areale).

L’Autorità di Sistema non poteva che partire da quella sentenza e da quel perimetro concettuale. L’ha fatto facendo partire una nuova istruttoria tecnica e giuridica. Il nuovo titolo – viene specificato dall’istituzione portuale di Palazzo San Giorgio – ridefinisce le condizioni operative del terminal e le riconducendole alla funzione “multipurpose” come da sentenza del Consiglio di Stato e dal vigente Prg portuale. È così che si assicurano: 1) la continuità dei traffici; 2) la tutela dell’occupazione; 3) la «piena coerenza con la pianificazione portuale». Beninteso, tutto questo mentre si attende l’esito dei ricorsi ancora pendenti.

Palazzo San Giorgio, sede Authority di Genova

La concessione punta a «vincoli puntuali»: da un lato, consentano «la piena flessibilità propria di un terminal multipurpose»; dall’altro, definiscano un utilizzo delle aree in modo congruo. L’Authority rivendica di aver introdotto «un innovativo sistema di sanzioni economiche e amministrative per garantire il rispetto delle regole» e sottolinea di aver bussato alla porta dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti per «chiarire ogni aspetto anche regolatorio in ambito concorrenziale».

Queste le parole del presidente Matteo Paroli: «Questa decisione è il risultato di un lavoro intenso, svolto nel pieno rispetto della sentenza del Consiglio di Stato». Lo ribadisce badando a dare merito ai vari soggetti coinvolti, come «la qualificata assistenza dell’Avvocatura dello Stato» o la «professionalità e l’impegno della commissione consultiva e del comitato di gestione», al pari della «competenza e dedizione» dei professioni esterni e allo «straordinario lavoro svolto dai nostri uffici». A giudizio di Paroli si è riusciti a trovare la quadra fra la coerenza con il Prg portuale, la decisione del Consiglio di Stato, la continuità dei traffici e la salvaguardia dell’occupazione. E aggiunge: «Questa delibera non solo garantisce il miglior contesto per incrementare i traffici portuali, ma rappresenta anche un passo decisivo per consolidare la credibilità della governance del porto, rafforzare il clima di fiducia con le istituzioni e con gli operatori e creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile e duraturo. È un risultato che conferma come la sinergia tra tutti i soggetti coinvolti costituisca la chiave per affrontare le sfide della portualità e per proiettare Genova e il sistema ligure in una dimensione sempre più competitiva nel panorama internazionale».

Ma la seduta del comitato di gestione ha analizzato anche altre pratiche: a cominciare dall’avanzamento del progetto che si occupa delle strategie ambientali dei porti turistici («con particolare attenzione alla sostenibilità e alle performance ecologiche delle attività nautiche da diporto»). A tal riguardo, occhi puntati sulla Vecchia Darsena di Savona.

In fatto di efficientamento energetico delle attività portuali, il comitato di gestione ha dato l’ok all’installazione di pannelli e impianti fotovoltaici da parte del concessionario T. Mariotti spa sulla copertura di un edificio a uso del cantiere. A ciò si aggiunga che nell’area di Ente Bacini è stato autorizzato l’utilizzo di circa 1000 mq della sommità dell’ex Oarn al Molo Guardiano per la copertura con pannelli solari, nell’ambito degli interventi Green Ports Pnrr in corso in tutti i porti del sistema. Obiettivo: favorire una progressiva autonomia energetica attraverso fonti rinnovabili.

Ha avuto parere favorevole l’istanza della Compagnia unica Pippo Rebagliati di Savona (Culp) relativa all’accesso al contributo ex art. 17 comma 15-bis per il ricollocamento di personale parzialmente inidoneo (costi per 113mila euro nello scorso trimestre primaverile).

Disco verde anche per la richiesta della società Bettolo srl di estendere territorialmente le autorizzazioni ex art. 16 legge 84/94, «includendo le aree del parco ferroviario Bettolo Rugna presso il porto di Genova, fino ai binari recentemente collaudati numerati dal 4 al 6».

È stata autorizzata dal comitato la cessione delle quote di maggioranza di But srl a Fhp Group srl, uno dei principali operatori logistici integrati in Italia («con una rete consolidata nei porti di Carrara, Livorno, Monfalcone e Venezia»): in tal modo si ha «un passaggio strategico per il rafforzamento della presenza del gruppo nel Mar Ligure Occidentale, creando nuove sinergie operative e commerciali tra Genova e gli altri scali del network», è stato detto.

Capitolo servizio di manovra ferroviaria portuale nel comprensorio Savona-Vado: è ritenuto «centrale per il ciclo logistico in quanto consente il trasferimento dei carichi tra modalità marittima e terrestre privilegiando il traffico ferroviario», com’è stato ribadito. La nuova concessione dura cinque anni, ha un importo a base di gara pari a 13,9 milioni di euro, prevede la «possibilità di rinnovo fino a 24 mesi per ulteriori 7,5 milioni, per un valore complessivo di circa 21,4 milioni di euro».

Il Comitato – e questo è un altro aspetto sottolineato – ha inoltre approvato la convenzione relativa alla realizzazione della strada in sponda destra del torrente Segno a Vado Ligure: è parte integrante dell’ “accordo di programma” del 2023 ed è finanziato con 9 milioni di euro; serve a «separare il traffico commerciale e pesante da quello urbano» così da migliorare l’accessibilità agli ambiti portuali e retroportuali di Vado Ligure e Bergeggi. Cosa vuol fare l’Autorità di Sistema? Il soggetto attuatore come stazione appaltante, mentre al Comune di Vado Ligure spetta di completare e approvare il progetto esecutivo. Quanto agli interventi di potenziamento infrastrutturale, il comitato ha deliberato a favore della sospensione temporanea di un’area di circa 2.500 metro quadri del compendio in concessione a Savona Terminal Auto srl perché si punta «entro l’anno» alla cantierizzazione dei lavori di ripristino delle banchine “scassa 33” e 32 sud nella Darsena Alti Fondali danneggiate nel marzo dello scorso dal maltempo.

Infine, è stata concessa in utilizzo temporaneo (fino a dicembre prossimo) alla società Forest spa, un’area di 16mila metri quadri nella zona di Ponte Somalia: è «destinata a operazioni di movimentazione e stoccaggio di prodotti forestali, oltre a servizi accessori e operazioni di sbarco/imbarco yacht e motobarche».

Pubblicato il
1 Ottobre 2025

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