«I gas liquefatti possono essere utili nella transizione verde»
Assogasliquidi: decarbonizzare ok ma con la neutralità tecnologica

Rifornimento gpl
ROMA. Uno: poco meno di «una nuova auto su 10» acquistata in Italia è alimentata a Gpl. Due: il riscaldamento di «7 milioni di famiglie» è possibile grazie a questo combustibile. Tre: nel trasporto pesante tanto stradale che marittimo, il Gnl è «unanimemente considerato alternativa già pronta e disponibile». Quattro: nel 2024 sono «aumentate del 22,4%» le nuove immatricolazioni di veicoli pesanti (anche se nel 2025 sono in calo). Cinque: ottime prospettive sul fronte marittimo a livello globale con «il 50% degli ordini di nuove navi» a combustibili alternativi è costituito da unità a Gnl.
Questi gli elementi sono al centro del dialogo delle imprese italiane dei settori del Gpl e Gnl, rappresentati da Assogasliquidi-Federchimica oggi in assemblea nazionale. Protagonisti del dibattito tra le imprese dell’industria dei gas liquefatti sono due cose: da un lato, la direttiva “Case green” sul riscaldamento domestico; dall’altro, i bandi alle auto e ai veicoli per trasporto pesante.
Stiamo parlando – viene fatto rilevare – di «provvedimenti che, ad oggi, escluderebbero per cittadini e imprese europee la possibilità, in un futuro ormai vicino, di continuare a utilizzare due alternative pronte, disponibili e servite da adeguate infrastrutture come Gpl e Gnl». Nelle loro versioni bio e rinnovabili sempre più diffuse, potrebbero continuare a «soddisfare bisogni industriali, residenziali e di mobilità ben oltre la transizione energetica».
Queste le parole di Matteo Cimenti, presidente di Assogasliquidi: «Ok la decarbonizzazione ma va portata avanti nel rispetto della neutralità tecnologica tutelando quindi contestualmente l’ambiente, il consumatore e l’industria. Attraverso soluzioni concrete, non ideologiche e condivise da tutti».
È per questa ragione che Cimenti si rivolge alle istituzioni nazionali ed europee: chiede di «eliminare i bandi alle auto a motore endotermico per il 2035 e per i mezzi pesanti al 2040» e consentire la valorizzazione dei biocarburanti, «come il bio-Gpl e il bio-Gnl», la cui produzione deve essere «sostenuta anche attraverso un apposito quadro incentivante».
Come detto, non ci sono solo le auto: ugualmente da superare, a giudizio di Assogasliquidi, «il divieto di commercializzazione per le caldaie a partire dal 2040» per quegli immobili («e sono moltissimi») per cui «non è possibile installare l’impianto a pompa di calore». Viene indicato che, in questi casi, «le caldaie di ultima generazione alimentate in maniera crescente da gas rinnovabili rappresentano la soluzione già disponibile».
Vale la pena di ricordare che «l’abbattimento delle emissioni del trasporto pesante sia stradale che marittimo non può prescindere dal bio-Gpl e, in prospettiva di lungo periodo, dal bio-Gnl». Cimenti chiede che «già nella prossima legge di bilancio» siano previste «misure a sostegno dell’autotrasporto che sceglie l’alimentazione a Gnl e dell’armamento chiamato a rinnovare il proprio naviglio in senso ambientale potendo contare sulla propulsione a gas».
L’ultima sottolineatura di Cimenti: a livello nazionale servono «più controlli» per garantire che tutte le imprese che distribuiscono Gpl, «in particolare negli impieghi domestici del prodotto», sia in piena “compliance” con le norme del settore e ciò «a garanzia del nostro consumatore finale, oltre che della corretta competitività tra gli operatori».
Tra gli altri argomenti sotto esame figurano anche «il recepimento della direttiva Ets2, con i rilevanti impatti che deriveranno ai consumatori finali», e le attese per quello della direttiva sulle energie rinnovabili (Red3) per le quali «l’associazione – si afferma – sta dialogando con il ministero dell’ambiente».