Livorno, finalmente i traffici container tornano a crescere
Dati (ufficiosi) boom dopo una lunga fase di arretramento: più 11,8% nei primi sei mesi 2025

Il terminal Tdt sulla Sponda Ovest della Darsena Toscana
LIVORNO. Finalmente dopo tre anni filati con il segno “meno”, il traffico container nel porto di Livorno rialza la testa. Anzi, di più: fra i principali scali del nostro Paese, quelli che movimentano almeno mezzo milione di teu ogni anno, non ce n’è uno che abbia retto il ritmo di crescita del porto di Livorno: quasi dodici punti percentuali (più 11,8%) nella prima metà di quest’anno, balzando da 327mila a 365mila teu.
C’è da dire che per adesso si tratta di dati ufficiosi, almeno per quanto riguarda Livorno. Sono stati resi noti da un dossier di Fedespedi, l’organizzazione di categoria degli spedizionieri internazionali: l’Authority livornese, che pure potrebbe ben mettersi in mostra, non risulta aver ufficializzato alcuna statistica relativamente al 2025.
Detto questo, il commissario straordinario Davide Gariglio può sorridere perché si ritrova sul tavolo questi numeri a quattro mesi dal giorno in cui si è messo seduto sulla poltronissima di Palazzo Rosciano, sede dell’istituzione portuale che governa gli scali di Livorno e Piombino più Arcipelago Toscano. Bisogna tener presente però che questo balzo in avanti positivo arriva dopo che nel 2024 si era toccato il minimo storico degli ultimi dieci anni: 663.622 teu mentre dalla metà del decennio scorso fino al 2022 lo standard era stato ben al di sopra della soglia dei 700mila teu (superano anche gli 800mila nel 2016). Un arretramento che complessivamente aveva visto Livorno perdere un container su sei. Con una crescita dell’11,5% ci si potrebbe immaginare di chiudere il 2025 non lontano dai 751mila teu di tre anni fa.
Chissà se c’entra qualcosa il fatto che la Darsena Europa sembra diventare un po’ meno sogno e un po’ più realtà. Vale così anche all’opposto: i grandi operatori fanno dell’anticipo delle tendenze di mercato un segreto del loro successo. Dunque, meglio arrivare per primi in un porto che si immagina poter crescere e meglio andarsene per primi da dove si pensa arrivare un’era di declino.
Gli altri porti più o meno di rango simile o maggiore, come se la sono cavata? Genova, in calo dell’1,3%: passa da un milione 234mila a un milione 218mila teu. Ancor più giù Trieste, giù di 1,7 punti percentuali: da quasi 390mila a 383mila teu. All’opposto, in crescita ma solo di poco sia La Spezia (più 1,6%) sia Napoli (più 1,2%, ma fino a maggio anziché giugno). L’unica paragonabile alla velocità di crescita di Livorno è la prima della classe: Gioia Tauro vola da un milione 978mila a due milioni 186mila teu con un incremento di dieci punti e mezzo, comunque al di sotto del risultato livornese.
Sia chiaro, c’è anche chi vola ancor più veloce di Livorno: sempre secondo i dati Fedespedi, Savona va a due passi dal raddoppio (più 85,2%, da 146mila a quasi 272mila teu). Oppure, fra gli scali con ben più bassi livelli di traffici, Civitavecchia (più 34,3%, salendo da 20.800 a quasi 28mila teu ma nel primo trimestre) e Augusta (più 21,6%, oltre 3mila teu in più ma nei primi quattro mesi).