Con il robot subacqueo autonomo a caccia di rifiuti
Equipe dell'università di Pisa e del Wwf scovano pneumatici e piattelli

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PISA. Si chiama “Zeno” ed è un veicolo subacqueo autonomo: in missione nel lago di Garda con l’equipe di robotica subacquea del Dipartimento di ingegneria dell’informazione (Dii) dell’Università di Pisa in collaborazione operatori e volontari del Wwf. Obiettivo: ispezionare le acque per andare in cerca di rifiuti sui fondali in due aree del lago, una in zona Desenzano e l’altra vicino a Sirmione.
Francesco Ruscio, ricercatore in robotica dell’Università di Pisa, spiega che “Zeno” era equipaggiato con una telecamera e un “side scan sonar” che emette onde acustiche: «Grazie all’analisi dell’onda di ritorno, abbiamo ricostruito la configurazione del fondale». Aggiungendo poi: «Il sonar ci è servito anche per esplorare una condotta sotto il livello del lago e valutarne lo stato, mentre le telecamere sono state più utili nell’individuare rifiuti».
Cosa è stato visto? “Zeno” ha trovato «degli pneumatici e molti piattelli sommersi, perché quella zona del lago era tradizionalmente un luogo dove si praticava il tiro al piattello», dice il ricercatore.
«Questo primo esperimento è stato molto importante – prosegue Ruscio – perché l’uso dei robot subacquei nella tutela delle nostre acque garantisce di poter esplorare zone più vaste rispetto a quelle che possono essere monitorare dai sub, e in totale sicurezza per l’operatore umano».











