Sedimenti di escavo, la commissione Via dice sì all’area a sud dell’Isole delle Tresse
Gasparato: indispensabile per il porto e la città, serve per la manutenzione dei canali

Sedimenti isola Tresse e Venezia
VENEZIA. Benché con raccomandazioni e prescrizioni, la Commissione nazionale per la valutazione d’impatto ambientale (Via) ha dato semaforo verde al progetto relativo al nuovo sito in cui collocare i sedimenti da escavo, localizzato nell’area lagunare a sud dell’Isola delle Tresse lungo il Canale Malamocco-Marghera. È un passaggio indispensabile per poter procedere a «un intervento essenziale per assicurare la continuità dei dragaggi manutentivi, la sicurezza della navigazione e l’attuazione delle opere, commissariali e non, che interessano il sistema portuale e le città di Venezia e Chioggia», com’è specificato dall’Authority veneta.
Si tratta di un progetto da 82 milioni di euro che si estende su «un territorio di circa 46 ettari, prevedendo il conferimento di 3,8 milioni di metri cubi di sedimenti lagunari». È un’area «completamente conterminata», che offre la garanzia di «piena impermeabilità» rispetto alla laguna: potrà ricevere «sedimenti lagunari non pericolosi, conformemente alla normativa vigente sulla movimentazione dei materiali da escavo e alle prescrizioni previste chimiche, ecotossicologiche e ambientali, definite dal vigente “Protocollo Fanghi”».
Tutto nasce da un accordo istituzionale che era stato formalizzato nell’agosto 2023 dal Commissario crociere Venezia, coinvolgendo l’Authority veneziana, il commissario straordinario Montesyndial e il Provveditorato alle Opere Pubbliche nelle funzioni di ex Magistrato alle Acque. Obiettivo: dotare un ambiente delicato come la Laguna di «un nuovo spazio dedicato alla gestione dei sedimenti derivanti dagli escavi manutentivi e dalle opere commissariali» e riuscirci «superando le criticità di capacità legate ai siti storici» così da poter assicurare «continuità operativa alle attività portuali con un orizzonte temporale di almeno 15 anni», secondo quanto indicato in una nota dell’istituzione portuale.
Il progetto era stato aggiornato fino all’agosto scorso seguendo le osservazioni prodotte dai soggetti, istituzionali e non, che si sono pronunciati secondo i termini procedurali. L’Autorità di Sistema Portuale conferma che «continuerà l’azione di supporto al Commissario crociere e agli altri enti coinvolti per recepire integralmente gli adeguamenti richiesti e avviare le fasi successive dell’iter autorizzativo e realizzativo».
A questo punto cosa c’è in ballo? «Il progetto sarà ora sottoposto alla Regione del Veneto ai fini dell’intesa con il Commissario crociere prevista dalla norma per l’approvazione finale dell’intervento», dicono dal quartier generale dell’Autorità di sistema. Intanto decollerà la progettazione esecutiva, che recepirà prescrizioni e raccomandazioni formulate dalla Commissione Via e, conseguentemente, si procederà all’affidamento dei lavori mediante bando di gara pubblico.

Matteo Gasparato, presidente AdSP Mar Adriatico Settentrionale
Queste le parole del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e commissario straordinario, esprimendo grande soddisfazione per l’ok della Commissione nazionale Via («conferma la qualità del lavoro svolto»). «Il progetto – afferma – recepirà le prescrizioni e le raccomandazioni formulate dalla Commissione così da renderlo ancora più rispondente agli standard ambientali richiesti. Ribadiamo che quest’opera è indispensabile, per il porto e la città: consente la manutenzione dei canali di grande navigazione e sostiene le opere (commissariali e non) che, nei prossimi anni, daranno un contributo decisivo allo sviluppo e alla competitività del sistema portuale veneto. Mi auguro che, davanti a questo pronunciamento, vengano finalmente archiviate contrapposizione ideologiche su progetti che, per loro stessa essenza, rappresentano strumenti concreti di compatibilità e sostenibilità fra la portualità e il delicato ambiente lagunare».











