Chimici di porto, arriva la legge per disciplinare meglio attività e requisiti
L’emendamento di Potenti (Lega) è legge: l’ha pubblicato la Gazzetta Ufficiale

Il senatore leghista Manfredi Potenti
ROMA. Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato l’emendamento che, all’interno di misure di semplificazione in favore delle attività economiche, disciplina l’attività di consulente chimico di porto. Lo ha proposto il senatore leghista livornese Manfredi Potenti.
«Si tratta di un risultato importante, fortemente voluto dalla Lega», dice l’esponente del Carroccio, spiegando che il provvedimento punta ad «aumentare la sicurezza e la prevenzione nei nostri porti». Come? «Dando finalmente riconoscimento formale a una professionalità fondamentale per le infrastrutture portuali», sottolinea Potenti, tenendo a mettere in evidenza che «questa norma nasce dall’ascolto attento della categoria e dalla necessità concreta di regolamentare una figura professionale strategica per la sicurezza della navigazione e delle operazioni portuali».
Nel testo si definiscono requisiti, percorsi formativi e ambiti di competenza dei consulenti chimici di porto: in tal modo – sostiene il senatore leghista – si accrescono «la credibilità e l’efficienza delle nostre infrastrutture portuali, tutelando al contempo l’incolumità dei lavoratori e la sicurezza delle operazioni». Aggiungendo poi: «Un passo avanti importante e concreto, come la Lega di governo sta dimostrando di saper fare, anche per il sistema portuale italiano».
Adesso il provvedimento diventa legge: per passare all’operatività c’è bisogno di un unico passaggio ulteriore, cioè del fatto che il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in tandem con il dicastero della salute, «entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore», definisca concretamente «con uno o più decreti: le attività e i servizi svolti dal consulente chimico di porto, ivi inclusi quelli già previsti dalla legislazione vigente, le modalità di svolgimento delle attività».











