La vendetta e il perdono
Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla presidenza dell’ Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale, ha dato il suo ok per Gariglio che ormai va considerato in sella. Sia chiaro: Giani è l’ultimo ad abbandonare la barca di Guerrieri, abbondantemente bombardata e semi-affondata da quasi tutto il cluster portuale livornese per la vicenda Tdt, compresi i sindacati.
Non conosco Gariglio, ho letto che ha fatto parte di organi ministeriali dei trasporti, mi auguro che sarà un buon presidente. Ma mi dispiace per Luciano Guerrieri, che sono convinto abbia agito in buona fede nel difendere i traffici Grimaldi e la loro importante ricaduta sull’economia locale.
Luciano a sua volta non mi sembra abbia reagito, come invitano i Vangeli, porgendo l’altra guancia. Anzi, sulla attesa gara per la Darsena Europa, ha spiazzato la joint venture MSC/Lorenzini/Neri riaprendo le dichiarazioni d’interesse e rimettendo in gioco Grimaldi, ma non solo.
In attesa che la “riformona” portuale ci dica se la Darsena Europa sarà o meno un’opera inutile da cancellare – Rixi ha fatto capire che può accadere – Guerrieri lascia dunque in eredità un bello, ulteriore, velenoso confronto/scontro tra i due grandi gruppi.
Come diceva il divo Andreotti, la miglior vendetta non è il perdono: è la vendetta.
(A.F.)