Grimaldi, cresce la flotta con i motori già predisposti per l’ammoniaca
La “Grande Svezia” (trasporto auto) sarà impiegata sulla rotta fra Est Asia e Golfo Persico
NAPOLI. Il viaggio inaugurale è previsto nei prossimi giorni sulla rotta che va dall’Asia Orientale al Golfo Persico: una direttrice commerciale di grande rilevanza tanto per il settore automobilistico quanto per quello industriale. La partenza è stata schedulata dai porti cinesi di Taicang e Lianyungang: a bordo un carico di 3.100 veicoli e 5.800 metri lineari di carico rotabile (tra cui autobus, camion, scavatori e rimorchi, destinati ai mercati del Golfo Persico). È il debutto della “Grande Svezia”, la seconda delle dieci navi porta-veicoli (“Pctc”) di ultima generazione che sono state commissionate ai cantieri China Merchants Heavy Industries Jiangsu da parte della compagnia armatoriale della famiglia Grimaldi, che può contare su una flotta di 140 navi e sul lavoro di 21mila addetti.
La nave – che ha appena fatto ingresso formalmente nella flotta del gruppo napoletano – è lunga 220 metri e larga 38, con una stazza lorda di quasi 92mila tonnellate e una velocità di crociera di 18 nodi. Al pari della “gemella” Grande Shanghai, che Grimaldi si è visto consegnare poco meno di un mese fa, sui suoi 14 ponti può trasportare sia veicoli elettrici che quelli alimentati da combustibili fossili, per una capacità massima di 9.000 “ceu” (equivalenti auto).
Tornando su una argomentazione che in questi casi dal quartier generale di Grimaldi viene ripetuta spesso, all’«elevata capacità di carico» si affiancano «numerose tecnologie “verdi”: si tratta della quarta nave catalogata come “ammonia ready” all’interno della flotta Grimaldi, cioè già pronta per essere riconvertita all’uso dell’ammoniaca come combustibile alternativo ai carburanti tradizionali. È da aggiungere che, allo scopo di azzerare le emissioni durante le soste in porto, la nave è dotata di mega-batterie al litio (capacità totale 5 MWh) e di un sistema che le consente di ricevere energia elettrica da terra durante le soste in porto (“cold ironing”), sempre che lo scalo abbia ovviamente elettrificato la banchina.
L’ottimizzazione energetica può contare anche su: 1) 2.500 metri quadrati di pannelli solari; 2) pitture siliconiche per ridurre la resistenza all’avanzamento; 3) sistemi smart di controllo della ventilazione e dell’aria condizionata. Senza dimenticare – viene messo in risalto – che il motore a controllo elettronico è dotato di sistemi di trattamento dei gas di scarico per abbattere le emissioni di ossidi di zolfo (SOx) e di particolato (Pm), e di un sistema di riduzione catalitica selettiva degli ossidi di azoto (NOx) sotto i livelli Tier III. Di più: il sistema di “lubrificazione a aria”, un design dello scafo ottimizzato, un innovativo timone denominato “gate rudder” «installato per la prima volta su navi di questo tipo («composto da due pale “foil” posizionate ai lati dell’elica»). Al tirar delle somme, rispetto alle navi analoghe della precedente generazione, la “Grande Svezia” è in grado di dimezzare il consumo di carburante.
La Grande Svezia prende il nome dalla nazione che il Gruppo Grimaldi serve regolarmente da oltre tre decenni e nella quale gestisce l’unico porto privato del paese, situato a Wallhamn.
«Con l’ingresso della “Grande Svezia” nella nostra flotta il gruppo Grimaldi procede ad un ulteriore potenziamento della propria flotta di navi porta-auto all’avanguardia»: queste le parole di Emanuele Grimaldi, amministratore delegato della compagnia. «Attraverso questo investimento – sostiene – vogliamo continuare a sostenere l’industria automobilistica globale con navi sempre più moderne, performanti e con un ridotto impatto ambientale».