La “206 Emilia” va riaperta anche ai mezzi pesanti, altolà all’idea di vietarla sempre»
Santucci e Laurenza: i costi extra per i pedaggi gravano sulle merci (e sui cittadini)
LIVORNO. No, proprio no: altolà all’ipotesi di una «proroga annuale del divieto di transito ai mezzi pesanti per le 24 ore sia sulla ss1 Aurelia che sulla sr206 già in vigore dal 15 aprile al 15 ottobre prossimo». Gli artigiani sono contrari a questa idea e lo dicono attraverso la voce delle due organizzazioni di categoria, la Cna e Confartigianato, con i due presidenti provinciali Carlo Santucci (Cna) e Marco Laurenza (Confartigianato).
«Alla riunione in prefettura – queste le parole messe nero su bianco in una nota – pensavamo finalmente di discutere dei promessi rimborsi per i danni economici che la chiusura di ben sei mesi ha causato all’autotrasporto, per i quali ancora nemmeno un euro è ancora tornato nelle tasche delle imprese, ed invece il prefetto ha annunciato questa intenzione».
A giudizio di Santucci e Laurenza, la sicurezza delle strade è «una priorità assoluta soprattutto per gli autotrasportatori che ogni giorno rischiano la vita su di esse», ma – aggiungono – la soluzione «non può essere la chiusura delle arterie bensì l’adozione di misure di prevenzione, dissuasione, controllo, repressione e manutenzione».
Cna e Confartigianato sottolineano che le decisioni vanno assunte «sulla base di dati certi e documentabili»: invece «siamo ancora in attesa di avere dalla prefettura i dati di incidentalità grave dovuta ai mezzi pesanti su cui è stata basata la prima improvvisa estensione a sei mesi del divieto che da anni aveva riguardato esclusivamente i mesi di luglio ed agosto e solo nella fascia diurna: quanti incidenti storicamente ci sono stati e di quale entità rispetto al numero dei transiti giornalieri? Su quali dati si basa adesso la previsione di una proroga dei divieti?».
Anzi, i due dirigenti delle organizzazioni dell’artigianato rimarcano un aspetto che riguarda la ex ss206 (Emilia): «Il 3 settembre avevamo addirittura già avanzato al prefetto la richiesta di sospensione immediata del divieto per l’oggettivo calo del traffico turistico, evidenziando – questo il filo delle argomentazioni – che ogni giorno di chiusura comporta aggravi economici alle imprese di autotrasporto deviate sul tratto autostradale». Comunque, in subordine, avevamo «chiesto fino al 15 ottobre l’estensione delle deroghe al divieto di transito sulla ss206 per i mezzi pesanti che riforniscono i supermercati e quelli che trasportano materiali di cava diretti a cantieri e impianti non con mezzi d’opera». Di più: «ancora in subordine», era stata fatta la proposta di «ripristino delle fasce orarie di apertura al traffico pesante almeno sulla ss206 previste nei decreti emessi dalla prefettura negli anni precedenti».
La società autostradale Sat – affermano Santucci e Laurenza – ha accertato «300mila euro di pedaggi in più solo nei primi due mesi e mezzo di vigenza del divieto». Secondo le organizzazioni dell’autotrasporto, «pensare di chiudere soprattutto la 206 per tutto l’anno al traffico pesante significa dare un duro colpo all’economia locale votata alla logistica ma già pesantemente penalizzata in termini di infrastrutture: vuol dire penalizzarne la competitività». Anche perché «imporre maggiori costi sul trasporto significherà imporre maggiori costi sulle merci che partono o arrivano a Livorno, sia che siano dirette al porto o alle imprese, sia ai cittadini».
«La maggiore sicurezza sulle strade – si afferma da parte di Cna e Confartigianato – è un costo che deve essere della collettività e non solo dell’autotrasporto, che già molto investe sulla sicurezza dei propri mezzi e degli autisti».
Le due sigle di categoria appoggiano in pieno la proposta del Comune di Livorno di chiedere un incontro al ministero così da poter «sollevare la questione di un esonero dal pagamento dei pedaggi per le imprese della provincia di Livorno, ed alla Regione per realizzare interventi urgenti per elevare la sicurezza della sr206». Cna e Confartigianato vogliono allargare il fronte: chiedono «a tutti i comuni interessati dal transito delle due arterie, ed a quelli che hanno sul proprio territorio aziende di autotrasporto che regolarmente le percorrono, di fare rapidamente la loro parte deliberando gli importi da destinare al finanziamento del bando che la Camera di Commercio deve aprire per l’erogazione dei rimborsi alle imprese locali di autotrasporto».