Palermo, l’Authority riesce a far raggiungere l’intesa e scongiurare lo stop

Annalisa Tardino, commissaria dell’Authority di Palermo
PALERMO. Difficile dire se è un armistizio temporaneo o una tregua più duratura, fatto sta che nel porto di Palermo e in quello di Termini Imerese si è arrivati a una intesa che riguarda la compagnia armatoriale Gnv, l’impresa Portitalia e i lavoratori che avevano annunciato uno sciopero all’inizio di ottobre. La ragione dello scontro: le modalità con cui si svolgono le operazioni di rizzaggio dei rotabili all’interno dei traghetti che operano sulle “autostrade del mare”.
L’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale guidata dalla commissaria Annalisa Tardino rivendica di aver svolto qualcosa di più di una semplice mediazione («un ruolo attivo»). Ecco che la commissaria esprime «piena soddisfazione per l’intesa siglata tra Gnv e Portitalia». Tardino ribadisce che l’istituzione portuale si è impegnata «con tangibili iniziative a sostegno degli investimenti infrastrutturali in ambito portuale da parte dei privati, e di incentivazione dei traffici, anche per tutelare i lavoratori portuali». Grazie a questo «sforzo attivo e impegno concreto» – dice la commissaria – si chiude «una fase delicata» e si pongono «solide basi per una collaborazione costruttiva che possa coniugare efficienza operativa e rispetto delle condizioni di lavoro».
Secondo quanto riferisce “Shipping Italy” sulla base di fonti sindacali, la questione nasce da una intesa fra compagnia di navigazione e impresa portuale che non ha «applicazione in nessun’altra realtà portuale del Paese» e si basa sulla «quantità di catene applicate per la messa in sicurezza dei trailer in navigazione» anziché il tradizionale pagamento sulla base del numero dei trailer. Ma questo – è l’accusa dei sindacati – ha portato a «privilegiare logiche di risparmio» al posto degli standard di sicurezza abitualmente seguiti in questo campo. Con conseguenze denunciate dai sindacati: da un lato, l’abbassamento delle condizioni di sicurezza; dall’altro, l’aumento («pesantissimo») del carico di lavoro per i soli 150 addetti di Portitali, lasciando fuori gli 82 lavoratori della Compagnia Lavoratori Portuali Sicilia Occidentale ex art.17 (non impiegarli ha causato «un forte incremento dell’indennità di mancato avviamento»).
Al giornale online genovese Gnv nega che vi sia stato una riduzione degli standard di sicurezza e sottolinea che si è giunti, con la mediazione dell’Authority, a «una temporanea integrazione delle tariffe precedentemente negoziate in piena autonomia dalle parti»: Gnv l’ha «responsabilmente assecondata» con l’obiettivo di «accompagnare il percorso di efficientamento di PortItalia, attualmente in una fase di difficoltà economica».