Quale peso specifico per il Mediterraneo nella portualità continentale
Giampieri: l’Italia deve riuscire a far sentire la propria voce in Europa

Rodolfo Giampieri, presidente Assoporti
ROMA. È la prova del nove di «quanto sia importante che l’Italia porti la propria voce in Europa: l’area del Mediterraneo è da sempre strategica per i trasporti marittimi e i nostri porti hanno dimostrato grande capacità di adattamento anche nei momenti più difficili degli ultimi anni». Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti, l’organizzazione di categoria che raggruppa le istituzioni portuali italiane, insiste sulla questione: il “peso” del Mediterraneo all’interno delle strategie europee sul fronte del porto. Lo fa segnalando che «con le Autorità di Sistema Portuale stiamo lavorando in modo coordinato per essere incisivi nei processi decisionali europei ed evitare che vengano approvate norme penalizzanti per il settore».
Lo dice a margine del “conclave” organizzato a Roma: due giornate di lavoro insieme a Espo, la consorella che le organizzazioni di enti portuali li associa su scala continentale, per parlare di Mediterraneo e portualità europea. Roma è stato l’appuntamento che ha consentito di mettere in piedi anche una accoppiata di iniziative a firma di Espo: il “Port Governance Committee” e l’ “Executive Committee”, alla presenza del presidente e dei vicepresidenti dell’organizzazione europea, l’uno e l’altro con gli aspetti organizzativi curati da Assoporti, che dell’Associazione Europea dei Porti è socio fondatore.
«La presenza dei commissari e dei rappresentanti di alcune Autorità di sistema portule ai lavori di Roma – riflette Giampieri – è un segnale concreto della volontà di costruire un sistema portuale italiano protagonista e in grado di incidere sulle proposte che saranno inviate all’Unione Europea. Di riaffermare cioè il ruolo naturale dell’Italia in questo settore. Ci sono grandi sfide che ci attendono, come il Piano Mattei, e la portualità vuole partecipare attivamente al cambiamento in corso».

Sede Assoporti di Roma in piazza Albania 10
Secondo quanto viene riferito, l’Italia – rappresentata dalla stessa Assoporti e da alcune Autorità di sistema – ha partecipato attivamente ai lavori: anche perché al centro dell’agenda c’era proprio «la definizione di nuove strategie per l’area del Mediterraneo, sempre più centrale negli equilibri della portualità europea e globale». Viene messo l’accento sul fatto che le riunioni fanno seguito all’incontro informale con i vertici di Espo che si è tenuto nello scorso luglio nella sede dell’associazione a Roma. È stata l’occasione – viene sottolineato – per mettere in risalto «l’importanza strategica del Mediterraneo e dell’Italia in particolare», ribadendo come sia fondamentale «un dialogo diretto e leale tra i diversi attori» per riportare il nostro Paese sotto la luce dei riflettori nelle politiche europee relative a portualità e trasporti marittimi.
È da aggiungere che è stato evidenziato che «solo con una collaborazione concreta sarà possibile evitare l’adozione di normative che rischiano di danneggiare il settore marittimo». Nel quartier generale di Assoporti ci si dice convinti che, «grazie al lavoro dei rappresentanti italiani nei diversi comitati di Espo», l’Italia potrà «rafforzare le proprie alleanze e contribuire alle strategie continentali in corso, cogliendo opportunità importanti e valorizzando le peculiarità del proprio sistema portuale».