Genova: vogliamo essere la porta sud del cuore d’Europa
Faccia a faccia con una delegazione di operatori svizzeri e tedeschi

Incontro con Paroli e gli operatori svizzeri e tedeschi, Genova
GENOVA. Uno: è al primo posto fra gli scali italiani per traffico merci (64 milioni di tonnellate). Due: risulta fra i principali poli del traffico container nel Mediterraneo (2,8 milioni di teu). Tre: è una destinazione crocieristica di rilievo internazionale (oltre 2,5 milioni di passeggeri all’anno). Questi sono i dati dei traffici dell’oggi. Ma per capire cosa ne sarà domani e dopodomani bisogna guardare al programma di investimenti nelle infrastrutture che vale tre miliardi e mezzo su tre linee strategiche: 1) accessibilità marittima con la nuova diga foranea da 1,3 miliardi di euro, «la più grande opera marittima in corso in Italia»; 2) accessibilità intermodale con il potenziamento dei collegamenti ferroviari e stradali verso l’Europa; 3) innovazione tecnologica, puntando a digitalizzare le operazioni portuali e a rafforzare la sicurezza dei dati; 4) la sostenibilità, per ridurre l’impatto ambientale e favorire la transizione energetica del sistema portuale.
È questo l’identikit con cui Matteo Paroli, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, ha presentato i “Ports of Genoa” a una delegazione di operatori svizzeri e tedeschi nel quadro di un programma di incontri organizzati nell’ambito della Genoa Shipping Week, il principale appuntamento internazionale del settore. Obiettivo: legami ancor più forti con due mercati strategici per il sistema portuale ligure.
Nell’intervento di benvenuto, Paroli ha ricordato che proseguono da molti anni le relazioni che con il continente europeo, in particolare Germania e Svizzera, hanno i “Ports of Genoa”, cioè il sistema del Mar Ligure Occidentale che comprende Genova, Prà, Savina e Vado. «La nostra cooperazione non inizia oggi: è una relazione consolidata che intendiamo rafforzare ulteriormente: ci aspettiamo – queste le sue parole – che i traffici crescano man mano che si rafforza la proposta di servizio da sud per i mercati elvetici e tedeschi, offrendo un’alternativa efficiente e sostenibile ai porti del Northern Range, oggi spesso congestionati».
È stato evidenziato che esistono già collegamenti ferroviari regolari con la Svizzera e la Germania, che garantiscono una connessione tra i porti liguri e i principali centri produttivi europei; resta comunque l’esigenza – è stato detto – di potenziare la sinergia tra trasporto marittimo e ferroviario per rendere più competitivo il corridoio sud. «Vogliamo renderlo sempre più competitivo e integrato — è l’opinione di Paroli — sostenendo la cooperazione con Svizzera e Germania in chiave intermodale: è una strategia di lungo periodo che guarda a un’Europa più bilanciata, resiliente e sostenibile». Aggiungendo: «Genova è pronta a svolgere con piena consapevolezza il ruolo di porta sud dell’Europa, al servizio della competitività dei mercati continentali e della crescita sostenibile del nostro sistema economico».
Il confronto tra i rappresentanti degli operatori logistici europei e gli operatori della comunità marittimo-portuale di Genova e Savona-Vado ha permesso di condividere, da un punto di vista operativo, i principali progetti e le prospettive di sviluppo dei collegamenti ferroviari tra i porti del Sistema e i mercati dell’Europa centrale: particolare attenzione è stata dedicata alle nuove connessioni con la Svizzera e con il Baden-Württemberg («dove sono attivi e in espansione servizi dedicati come il Southern Express e i nuovi treni Genova-Stoccarda»).
La visita rientra in programma di appuntamenti dedicati all’internazionalità, che vedranno la partecipazione anche di delegazioni norvegesi e marocchine, impegnate in un tour via mare alle banchine portuali per conoscere da vicino il sistema integrato dei porti del Mar Ligure Occidentale e le sue potenzialità di sviluppo.