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LA TELENOVELA

Nomine Authority, rieccole riscaldate nel menù della commissione dei senatori

Dopo lo strappo di Salvini, in ballo 8 decreti: a cominciare da Gariglio a Livorno

L’ennesima riprova che il ministro non ha seguito lordine cronologico come aveva annunciato personalmente a Livorno

LIVORNO. Il pronostico su quel che accadrà oggi, martedì 28 ottobre, nella commissione di Palazzo Madama? No, non cercàtevelo nei conciliaboli nei corridoi o nelle riunioni riservate nelle stanze che contano: gli unici ad aver titolo per azzeccarci sono gli sceneggiatori di qualche film hollywoodiano o un geniaccio alla Jeffery Deaver da Glenn Ellyn, Illinois, che nel thriller sostituisce il classico colpo di scena à la Poirot con il susseguirsi di ribaltamenti, l’uno dopo l’altro, ruzzolando di capitolo in capitolo.

Del resto, in teoria la convocazione c’è e l’ordine del giorno pure. Disallineati, però: con differente ordine di apparizione. Ma ogni comunità ha le sue manie, e i senatori non rinunciano al guazzabuglio di mettere al quarto posto quel che, «ma scusa lo sanno tutti», sarà discusso per primo e al terzo quello che finirà ultimo, salvo che non ci sia da fare uno sgambetto e allora vedi mai che…

Riassunto delle puntate precedenti, ma solo delle ultime. Sette giorni fa, martedì 21 ottobre, era convocata la commissione lavori pubblici e ambiente del Senato, titolare del diritto di dare un parere non vincolate (al pari della consorella della Camera, che l’ha già dato): prima una inversione nell’ordine di trattazione e poi in extremis l’annullamento delle altre due date per la prosecuzione del dibattito avevano fatto saltare il pronunciamento. A quel punto, il ministro Matteo Salvini – come preannunciato durante la visita al porto di Livorno – avoca a sé il potere di fare la nomina per conto proprio anche senza che la commissione dia il verde, ed ecco che firma il decreto con tre nomi: Francesco Mastro va a Bari, Bruno Pisano va a La Spezia, Francesco Rizzo va a Messina.

Il commissario dell’istituzione portuale labronica Davide Gariglio e il ministro Matteo Salvini il 10 ottobre scorso durante la visita al luogo dove sorgerà la Darsena Europa

Perché tre e non l’intero pacchetto di nomine in attesa? Anche questo il leader leghista l’aveva spiegato nel sopralluogo livornese alla (futura) Darsena Europa: un pacchettino di nomine per volta non solo uno strappo definitivo ma una spinta alla commissione a darsi una mossa.

Aveva anche detto, davanti al commissario Gariglio, che avrebbe marciato in ordine di “anzianità” di attesa. Mica tanto: come detto, nell’infornata di giovedì 23 ottobre ha firmato i decreti che trasformano in presidenti i commissari dell’Authority di Bari-Brindisi, quello di La Spezia e Marina di Carrara e quello dello Stretto di Messina. Peccato che, la “Gazzetta Marittima” l’ha dimostrato, l’ordine giusto non sia quello: né guardando alle date in cui il ministero ha avviato l’iter con la richiesta d’intesa ai presidenti delle Regioni competenti né tenendo presente le date in cui nell’attesa sono saltate fuori le nomine tappabuchi come commissari. In entrambi i casi il commissario straordinario dell’Authority livornese Davide Gariglio rientrava fra i primi tre.

Non basta: la successione non è quella neanche seguendo la numerazione data che Palazzo Madama ha dato a ciascuna delle proposte di nomina: il caso di Bari (rubricato al n. 82) e quello di Messina (al n. 83) hanno sorpassato al fotofinish la firma per Giovanni Gugliotti a Taranto (proposta n. 78) e per Francesco Benevolo a Ravenna (n. 81). Decreto firmato anche per La Spezia, che pure con il n. 90 era il sesto in lista, più giù di Gariglio sulla ruota di Livorno-Piombino in quinta posizione nell’elenco (con il n. 84).

DALL’ARCHIVIO/1: qui il link all’articolo della Gazzetta Marittima in cui il ministro Salvini minaccia di avocare a sé la nomina dei presidenti delle Autorità di Sistema se la commissione tarderà ancora a esprimere il parere

DALL’ARCHIVIO/2: qui il link all’articolo della Gazzetta Marittima in cui si segnala lo sblocco della lunga paralisi dei lavori in commissione: il parere viene messo in calendario per martedì 21 ottobre

DALL’ARCHIVIO/3: qui il link all’articolo della Gazzetta Marittima in cui si spiega lo “schiaffo” della commissione del Senato: annullata in extremis la seduta che doveva dare il via libera alle nomine dei presidenti

DALL’ARCHIVIO/4: qui il link all’articolo della Gazzetta Marittima in cui si segnala che il ministro ha compiuto lo “strappo” nominando tre presidenti di Autorità Portuale senza aspettare il parere della commissione del Senato

Il sindaco livornese Luca Salvetti

Questo zigzag nell’ordine di nomine che il ministro stesso aveva annunciato ha fatto leggermente infuriare il sindaco di Livorno, Luca Salvetti (qui il link all’articolo della Gazzetta in cui se ne dà conto): già troppi ritardi, nel prossimo round dev’essere risolta la situazione di Livorno. L’ha messo nero su bianco indicando che il porto di Livorno è «un’auto di grossa cilindrata che vorrebbe ripartire ma che inesorabilmente ha il freno a mano ancora bloccato». Aggiungendo poi: «Tutto questo è inaccettabile e a dirlo non è solo il sindaco, che potrebbe apparire immerso in una sfida con risvolti politici, ma è tutta la comunità marittimo-portuale che proprio in queste ore si sta muovendo per far sentire il proprio disappunto».

Eccoci al dunque: oggi, martedì 28, alle 13 è previsto il via alla commissione guidata dal senatore Claudio Fazzone, esponente di Forza Italia, l’alleato con cui in questo match il ministro Salvini è entrato più fortemente in rotta di collisione. C’è un’altra seduta anche domani, mercoledì 29 alla stessa ora: casomai dovesse punger vaghezza d’una inversione nell’ordine di trattazione degli argomenti.

Queste sono le proposte di nomina formalmente all’ordine del giorno.

  • Davide Gariglio per Livorno-Piombino (Mar Tirreno settentrionale
  • Giovanni Gugliotti per Taranto (Mar Ionio)
  • Domenico Bagalà per Cagliari (Mar di Sardegna)
  • Francesco Benevolo per Ravenna (Mar Adriatico Centro-Settentrionale).
  • Paolo Piacenza per Gioia Tauro (Mar Tirreno Meridionale e Ionio)
  • Eliseo Cuccaro per Napoli-Salerno (Mar Tirreno Centrale)
  • Matteo Gasparato per Venezia (Mar Adriatico Settentrionale)
  • Raffaele Latrofa per Civitavecchia (Mar Tirreno Centro-Settentrionale).

Vediamo ora cosa combineranno: se, ad esempio, in zona Cesarini la commissione dei senatori se ne esce qualche intoppo per buttare all’aria l’ordine del giorno e ributtare la palla in tribuna. Se oggi martedì o forse domani mercoledì la commissione porta a casa l’ok su tutte le proposte di nomina o s’inventa, sempre per fare un esempio a casaccio, di votarne anch’essa solo un po’, non tutti, così come il ministro Salvini ne ha nominati direttamente un pizzicotto, non l’intero gruppo, anche se avrebbe potuto. Nell’uno e nell’altro caso, sarebbe però uno sberleffo istituzionale.

Vediamo, insomma, un po’ scettici come gli “umarell” attorno ai cantieri se questi qui sanno cavarne qualcosa. Se dopo colpi di scena e sgambetti, accordicchi e blitz, magari alla fin fine qualcuno si ricorda che il tiki-taka per ragioni di bassa cucina negli equilibri di potere non può troppo a lungo massacrare l’efficienza dei porti: le banchine sono fattore di competitività per oltre l’80% del made in Italy destinato all’export. Di più: riguarda la logistica marittimo-portuale una bella fetta di quei 216 miliardi di “ricchezza” prodotta dall’economia del mare. Forse sarebbe il caso di cominciare a pensarci, almeno un po’. Prima che sparisca l’effetto di quel piano Marshall che è stato il Pnrr e ci si ritrovi a sguazzare fra i segni “meno”.

Mauro Zucchelli

Pubblicato il
28 Ottobre 2025
di MAURO ZUCCHELLI

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