«Nei prossimi cinque anni la rete dell’Alta Velocità crescerà del 50%»
Donnarumma (Fs) al contrattacco per sconfiggere i mugugni contro i treni

Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato del gruppo Fs a Infrastruttura 26 sul Pnrr
ROMA. L’annuncio di Stefano Antonio Donnarumma, numero uno del gruppo Fs, indica una scommessa titanica: «Nei prossimi cinque anni la rete dell’ Alta Velocità crescerà del 50% grazie anche alla spinta del Pnrr». È uno standard decisamente ambizioso ma non sfuggirà che è declinato al futuro. Il presente lo descrive, per l’Alta Velocità, l’inchiesta dell’organizzazione consumerista Altroconsumo e, per i servizi locali, il costante mugugno social dei pendolari.
Vedremo nel 2030 se la promessa dell’azienda ferroviaria pubblica italiana diventerà davvero realtà, nel frattempo vale come la scelta di andare al contrattacco anziché subire le critiche: compresa l’accelerazione sul protagonismo internazionale delle Fs che si sono fatte avanti a livello continentale con il progetto di “metropolitane d’Europa”.
Le frasi di Donnarumma sono state pronunciate all’appuntamento “Infrastruttura Ventisei L’ultimo miglio del Pnrr” organizzato a Roma dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Le Fs hanno colto la palla al balzo per fare il punto sull’avanzamento del Pnrr che, a giudizio dell’amministratore delegato, «è stato il motore di questa trasformazione che sta vivendo la nostra nazione». L’ha ripetuto mettendo in fila alcuni numeri:
- 17mila chilometri di gestione di rete ferroviaria, 1.100 dei quali dedicati all’Alta Velocità;
- 200 cantieri attivi adesso tra nuove opere e manutenzione, più di 700 di essi sono «dedicati allo sviluppo infrastrutturale e tecnologico».
Donnarumma ricorda che le Fs hanno avuto in mano «una delle più importanti porzioni del Pnrr»: al tempo stesso una grande opportunità ma «anche un percorso complesso». Guardando all’indietro di dieci anni, si nota come «a oggi ci sia un aumento di attività infrastrutturale pari al 40%»: e questo – aggiunge – con la miglioria dell’infrastruttura che «avviene mentre tutto funziona e milioni di viaggiatori quotidianamente vengono trasportati per il Paese». Occhi sul futuro, altre cifre:
- 115 i miliardi di euro che saranno investiti nei prossimi dieci anni,
- 37 miliardi di essi serviranno a migliorare e raddoppiare la rete dell’Alta Velocità.
«Il Gruppo Fs – queste le parole di Donnarumma – è soggetto attuatore e realizzatore di fondi Pnrr per circa 25 miliardi di euro: una “fetta” che vale più dell’11% del totale della “torta” delle risorse del Pnrr attribuite all’Italia». Più della metà di essi, cioè 13,7 miliardi di euro, – rincara – sono per l’infrastruttura ferroviaria dell’Alta Velocità (circa il 55%) e circa 30% al Sud. Il numero uno delle Fs non nega che siano «obiettivi impegnativi», anche perché il cammino per realizzare le opere è costellato di criticità, in maggioranza derivanti da fattori esterni: i rischi di natura geologica, l’amianto, il gas, la mancanza di acqua. Senza contare che la situazione è tale per cui sono esplosi i costi dei materiali e si sono allungati i tempi di approvvigionamento.
Lui fa professione di ottimismo e giura che il futuro raccoglierà i frutti seminati nel presente. Quali? Qui le citazioni vengono spese per Terzo Valico e nodo di Genova ma anche per la Palermo-Catania-Messina più l’avvicinamento di Napoli e Bari grazie all’Alta Velocità («raggiungibili in sole due ore, il che vuol dire sviluppo delle relazioni economiche, sociali e l’aumento della godibilità turistica del territorio»).











