Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Pensieri oziosi sulla Riforma

Scritte a caldo, anzi sul bruciore derivato dalle prime anticipazioni, arrivano a raffica le fucilate sulla riforma dei porti: ovvero l’attesa, auspicata riforma della riforma riformata. Siamo al terzo passaggio e questa volta non è un ritocco, non è maquillage: è una vivisezione in corpore vili: alle Autorità di Sistema Portuale sembrerebbe si lascino solo ruoli di ordinaria cartoleria, in sostanza le beghe infinite delle concessioni demaniali, della pulizia delle banchine, della raccolta dei dati ai fini statistici. Caetera tolle, direbbero ancora gli antichi latini.

Sia chiaro: la …Riformona è solo all’inizio del suo iter, deve passare ancora le Forche Caudine del parlamento e poi dei regolamenti, che spesso cambiano molto. Perciò possiamo anche divagare, liberi di pensarla come ci aggrada e di riportare quello che agli esperti aggrada o no.

Le perplessità (eufemismo…) più diffuse riguardano i finanziamenti: pochi spiccioli, e quasi tuti sottratti ai bilanci delle 16 Autorità di Sistema Portuale: sembrerebbe una specie di rapina di Stato se non fosse che si racimolano dalle 16 Authorities solo due terzi dei fondi che hanno e non sono state capaci di spendere. La nascitura “Porti d’Italia spa” saprà far prima e meglio? E rispetterà la provenienza dei fondi o li distribuirà come vuole lei? E in questa presunta pioggia della manna sul deserto avrà o no voce quell’Assoporti che fino ad oggi, malgrado la buona volontà del suo presidente Giampieri, ha contato meno di zero?

L’accentramento quasi brutale delle principali funzioni nella romana “Porti d’Italia spa” poteva almeno servire a riportare alla ragione l’eccessivo numero delle Autorità di Sistema Portuale: che è bene ricordare dovevano inizialmente essere poco più di una mezza dozzina. I più smaliziati sostengono che ridurle sarebbe togliere importantissime poltrone per il sottogoverno politico, cosa impossibile da farsi visto che per le sedici presidenze e le altrettante segreterie generali c’è stata (e in molti casi continua) una lotta all’arma bianca all’interno della stessa maggioranza, con esempi di guerra da far impallidire il De Bello Gallico. Ringraziare dunque se le 16 Autorità di Sistema Portuale non siano diventate 20 o più…

Tutto criticabile dunque? No: da vecchio cronista rompiballe, qualcuna di positivo ce la vedo. Punto fondamentale: ci si propone, con l’apposito strumento, di mettere fine alla sconsiderata gara tra porti per avere tutto di tutto. Tutti vogliono le mega-banchine per le mega-full-container: tutti vogliono le mega-stazioni marittime per le grandi crociere; tutti vogliono i terminal per i forestali, le maxi-aree per i traffici delle autovetture allo sbarco (sempre meno quelle all’imbarco, ormai è chiaro): tutti vogliono i mega-bacini di carenaggio, gli impianti di cold ironing anche se le navi adatte sono una manciata, nuove darsene, nuove super/gru robotizzate…

Nell’ipotesi auspicabile che a Roma si riesca davvero a stabilire un piano nazionale razionale delle infrastrutture (compresi i collegamenti a terra, non solo sull’ultimo miglio ma anche sulle grandi direttrici ex Ten-T) e si riesca a farlo rispettare in tempi decenti, sarebbe finalmente una riforma seria. La storia c’insegna purtroppo ad essere scettici: come disse un famoso (o famigerato, come preferite) dittatore con amaro sarcasmo: «Governare gli italiani non è difficile: è impossibile». E prima di lui un grande politico ottocentesco alemanno: «L’Italia è solo un’espressione geografica». Aspettiamo con fede (non con il Fede della celebre battuta sulle figure di m…a) che entrambi quei profeti da quattro soldi vengano smentiti dalla nuova, grande, carismatica riforma.

(A.F.)

Pubblicato il
28 Dicembre 2025

Potrebbe interessarti

Pensieri oziosi sulla Riforma

Scritte a caldo, anzi sul bruciore derivato dalle prime anticipazioni, arrivano a raffica le fucilate sulla riforma dei porti: ovvero l’attesa, auspicata riforma della riforma riformata. Siamo al terzo passaggio e questa volta non...

Leggi ancora

Rigassificatori e logica

Prendiamola larga per un attimo: da Eraclito a Zenone, fino ad Aristotele, la logica è quella dottrina che chiarisce i meccanismi consequenziali. Se mi avete seguito nello sproloquio, converrete con me che il recente...

Leggi ancora

Quando il saggio saggia

Ci sono a volte, nel comportamento delle persone, scelte difficili da fare: ma una volta fatte, non è difficile spiegarle. È il caso, per la nostra realtà livornese, delle dimissioni del maritime consultant Angelo...

Leggi ancora

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio