Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Crociere, fanghi e sculacciate

LIVORNO – Adesso è diventato una specie di tiro al piccione: la Porto 2000 perde da 180 a 200 mila croceristi per il 2013, La Spezia spara titoloni su tutta la stampa nazionale (tra gli ultimi anche “Il Sole-24 Ore” ha affondato il coltello sulla piaga livornese), Costa Crociere risponde promettendo faville allo scalo ligure.
[hidepost]E a Livorno volano gli stracci per capire di chi è la colpa dei ritardi che hanno portato alla fuga delle navi da crociera, con tanto di accuse e contraccuse nei sindacati, nei partiti, nelle bocciofile e altro.
Quello che manca, a questo punto, sembra la più elementare delle prese di coscienza che sarebbe necessaria in casi simili: con un tavolo di analisi completo da parte di tutte le istituzioni su quanto non è stato fatto, ma specialmente quanto si può e si deve fare in tempi non storici. A chi spetta prendere l’iniziativa? Non sta a noi dirlo, ma trattandosi di un problema che coinvolge l’economia della città e più in generale della stessa Regione – è la Liguria che sta scippando alla Toscana la “porta” delle sue città d’arte – forse l’iniziativa dovrebbe partire dall’alto, coinvolgendo tutti i gradi istituzionali fino a quelle che sono titolari della “Porto 2000”. Siamo proprio sicuri che sia giusto il metodo di lasciare che si sviluppi alle calende il braccio di ferro tra Porto 2000 e Cilp sulla destinazione dell’Alto Fondale mentre la totalità delle istituzioni cittadine sta a guardare o al massimo balbetta?
C’è chi, a Livorno e da Livorno, accusa il presidente dell’Autorità portuale spezzina Lorenzo Forcieri di aver suonato trombe a campane per la sua nuova banchina delle crociere, fiancheggiato dal sindaco Massimo Federici. C’è da meravigliarsi della meraviglia: forse da persone concrete e capaci non avrebbero dovuto sfruttare l’occasione nata dall’incapacità di Livorno di parare botta?
Questo evento ci ricorda un’altra storica sconfitta livornese, quella sui containers. A suo tempo, quando La Spezia cominciava a scoprire gli “scatoloni” e Livorno era il primo porto del Mediterraneo (!) per questo traffico, ci fu chi disse che gli spezzini ci avrebbero fatto il solletico. E non era un bischero qualsiasi, bensì Italo Piccini, che era stato il demiurgo del nostro porto containers…Tanto poco pericolosa ci è sembrata La Spezia che le abbiamo ospitato anche i fanghi di dragaggio per approfondire la banchina con la quale ci sta portando via le crociere. Pagando, s’intende. Ma verrebbe da riciclare, da livornesi, l’antica massima: Timeo Danaos sed dona ferentes (temo i greci anche quando portano doni) trasferendola pari pari agli spezzini anche quando pagano. E quando poi non pagano nemmeno…
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Aprile 2013

Potrebbe interessarti

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio