Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Grandi eventi il nostro dito e la Luna

LIVORNO – Forse non siamo proprio al paradosso secondo cui guardiamo il dito invece della Luna che sta indicando: ma a seguire le cronache di questo nostro Paese mentre il mondo affronta temi di enorme ricaduta economica anche per noi, sembra davvero che ci sia uno strabismo generale.
[hidepost]Guardiamo lo shipping. Se ne parla poco e se ne scrive con pruderie sospetta: però avrà un significato, viene da chiedersi, il fatto che le più importanti compagnie del mondo stanno mettendo in naftalina fullcontainers nuove di trinca, specialmente quelle oltre i 18 mila teu. Solo perchè i noli non rendono, o le compagnie hanno la vista lunga, oltre l’orizzonte, e si preannunciano nuove burrasche? E noi, come ci prepariamo?
Guardiamo ancora lo shipping, sempre in chiave mondiale. Il canale di Suez da poco potenziato sta registrando una caduta storica dei transiti, che probabilmente è conseguenza di quanto scritto sopra. E tra una settimana s’inaugura l’altra grandiosa opera di canalizzazione, il potenziamento di Panama, che configura scenari del tutto nuovi per i traffici dal far East verso l’Atlantico. C’è fibrillazione ovunque, meno che – ci sembra di capire – in Italia, dove si continua a guardare il dito delle beghe minori della riforma portuale, concentrandoci sulle presidenze, sulle influenza del “giglio magico” per le nomine, sui gossip più o meno di buon gusto su nomi e camarille. Strategie? Boh…
Leggiamo poco, anzi pochissimo, anche sull’altro grande evento economico in fieri, il referendum inglese sul Brexit, ovvero sulla possibile uscita della Gran Bretagna dall’UE. Se prevarrà il voto d’uscita, difficile pensare che non ci saranno ripercussioni sul mare, sui noli, sui traffici, sulla stessa pianificazione della logistica europea. Ma da giorni cerchiamo invano analisi approfondite su questi scenari. Conta più il campionato di calcio.
Non serve tirarla per le lunghe: c’è purtroppo la tendenza mai sopita delle istituzioni (e non solo loro) a considerarsi l’ombelico del mondo, con i piccoli e piccolissimi problemi che una politica auto-referente e una burocrazia imperante non aiutano certo a ridimensionare. Aveva comunicato a tutte le sue navi Horatio Nelson prima della grande vittoria di Trafalgar: La Patria si aspetta che ciascuno faccia il proprio dovere. Noi di Nelson non ne abbiamo, e forse nemmeno un concetto analogo di Patria e di Dovere. Ma non sarebbe male se qualcuno ci richiamasse ad essere più un Paese unito sui temi più seri invece dell’Italia dei Comuni di quattrocento anni fa.
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Giugno 2016

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio