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Il cluster marittimo nazionale tra i settori d’economia più dinamici

Il presidente della Federazione del Mare chiede al governo una “catena di comando” che restituisca al settore una guida politica unica

Paolo d’Amico alla Naples Shipping Week.

NAPOLI – In occasione della sessione conclusiva della Naples Shipping Week, Paolo d’Amico, presidente della Federazione del Mare ha dichiarato: “Il cluster marittimo italiano si conferma uno dei settori più dinamici dell’economia italiana contribuendo al PIL nazionale per 32,6 miliardi di euro (2,03%). Tuttavia, se si considera questo dato al netto della spesa pubblica, il peso dell’economia del mare sale al 3,5% del PIL. Il settore garantisce occupazione a circa il 2% della forza lavoro del Paese (471mila persone fra addetti diretti ed indotto), dato questo rimasto stabile prima e dopo la crisi.
[hidepost]Un settore competitivo, quindi, grazie soprattutto al processo di riforma della navigazione internazionale che ha reso competitiva la flotta mercantile italiana, ha portato ad ingenti investimenti (35mld di euro nella costruzione di nuove unità navali ndr.) e ha richiamato in Italia importanti attori internazionali con ricadute di grande rilievo per tutto il settore marittimo, come ad esempio nel settore cantieristico, delle crociere e dei mega yacht nei quali l’Italia detiene oggi una leadership mondiale indiscussa. Per questa ragione, il cluster marittimo, chiede in modo compatto alla Pubblica Amministrazione una rinnovata attenzione e una catena di comando ben funzionante che si faccia carico dei problemi e restituisca al settore una guida politica unica, adeguata agli standard internazionali del mondo marittimo e non frammentata come purtroppo è oggi”.

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Pubblicato il
9 Luglio 2016

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