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Nei corridoi tutto il gossip su nomine & C.

ROMA – I convegni, si sa, contano per quello che si dice dal palco dei relatori: ma anche – e qualche volta di più – da quello che si raccoglie nei corridoi, o dalle chiacchierate ufficiose, qualche volta più che libere, tra chi non parla dal palco, ma conta tra il pubblico.
[hidepost]Il convegno sui dragaggi non ha fatto eccezione. Anche perché tra il pubblico c’erano “pezzi da novanta” come il direttore generale dei MIT Pujia, il comandante generale del Corpo delle Capitanerie ammiraglio Melone, almeno una mezza dozzina di presidenti o commissari di Autorità portuali, e il consigliere del ministro Delrio Luigi Merlo, che ha anche parlato in chiave ufficiale.
Che cosa abbiamo “raccattato” tra un saluto e un’amichevole pacca sulla schiena? Sfrugugliando Pujia sulla gara della porto 2000 di Livorno – l’apertura delle schede di partecipazione che doveva avvenire lunedì scorso è stata rinviata sine die in attesa che Pujia stesso si pronunciasse come espressamente richiesto da Gallanti e Provinciali – il direttore l’ha buttata sull’ironia. “Se devo decidere io, allora divento io il commissario dell’Authority di Livorno. Devono essere loro a decidere, senza aspettare che dal ministero gli si tolgano le castagne dal fuoco”. Chiaro?
Sui ritardi, a questo punto davvero clamorosi, nelle nomine per la “governance” nelle AdsP, tutti abbottonatissimi. Pujia: è la politica che deve decidere, noi siamo esecutori. Melone: credo che le linee guida siano decise, ormai dovremmo esserci, questione di ore. Merlo: la situazione a Livorno e Piombino? Sono i livornesi, e la Toscana, che devono decidersi. Il che fa pensare che alla fine il nodo sia proprio locale, all’interno del Pd o tra i vari gruppi di potere che si stanno “scozzando” ancora tra Becce, Guerrieri e Rossi. Circola la chiacchiera sulla “discontinuità”, ma pare che valga più che altro come foglia di fico…
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
22 Ottobre 2016

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