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Venezia, ora tutto il mondo aspetta che il MOSE parta

Nelle foto: Le paratoie del MOSE.

VENEZIA – La notizia consola: la prima prova operativa della barriera del MOSE a Malamocco è stata completata con successo: e i tanti dubbi che avevano accompagnato le ultime polemiche sulla mancata manutenzione dei delicati meccanismi subacquei sarebbero stati fugati. Siamo ancora a metà del guado, come si dice: perché la ripresa dei lavori di costruzione degli ultimi apparati e la ripresa sostanziale della manutenzione dell’immenso complesso richiedono – dichiarazioni dei commissari – almeno un altro anno e mezzo prima dell’operatività. Intanto, superata alla peggio l’emergenza delle “acque alte” straordinarie, Venezia prova a tornare alla normalità. Che è fatta anche dell’ormai lunghissimo confronto sull’ingresso delle grandi navi da crociera: che da una parte alimenta l’economia della città, ma dall’altra trova una pesante ostilità da parte dei comitati che ne temono i rischi.

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Uno slogan che si è sentito spesso negli ultimi tempi è: Venezia ai veneziani. Slogan poco attuale e lo sanno per primi proprio i veneziani, che in gran parte vivono perché la città è meta continua di non veneziani. Ma certo quella che è una città-monumento dell’umanità deve ripensare anche se stessa. E bene rappresenta la sua delicatezza da salvare e da preservare l’opera ormai notissima dell’artista italo-americano Lorenzo Quinn (nella foto) con le due gigantesche mani che sorgono dal canale per sorreggerne l’anima rappresentata da uno storico palazzo. Lorenzo è figlio del celebre attore Antony Quinn, protagonista di film diventati iconico come “La strada”, “Zorba il greco”, “Lawrence d’Arabia” e tanti altri. Nato a Roma da un padre giramondo di origine messicana ma naturalizzato USA e sempre molto vicino all’Italia, Lorenzo ha saputo coltivare uno spirito artistico che lui stesso attribuisce all’influenza del nostro paese. Le sue pallide mani che sorreggono dall’acqua Venezia sono un mònito che vale più di mille parole.

Adesso tocca davvero al MOSE. Che insieme dovrà contribuire a combattere gli allagamenti eccezionali, ma anche a dimostrare al mondo – che al MOSE ha contribuito con sostanziosi impegni economici – che non tutta l’Italia è inefficiente e pasticciona. L’augurio viene dal direttore marittimo contrammiraglio Piero Pellizzari, viene dal presidente dell’AdSP dell’Adriatico settentrionale Pino Musolino, dal sindaco Luigi Brugnaro, dal presidente della Regione Luca Zaia. Ma anche e specialmente da tutti gli italiani.

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Pubblicato il
21 Dicembre 2019

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