Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Assiterminal sulla chiusura delle grandi navi a Venezia

VENEZIA – Non si fermano i commenti preoccupati alla decisione del governo italiano di vietare l’ingresso delle grandi navi da crociera nel centro di Venezia.

Questa volta interviene Assiterminal che esprime la propria più viva preoccupazione per la modalità e i tempi “con i quali il Governo Italiano ha inteso procedere nella decisione di delocalizzare il traffico croceristico a Venezia”.

“Il 12 luglio si assume una decisione – dice la nota – che sarà praticata il 1° agosto dello stesso anno, solo tre settimane dopo, e tutto ciò agli albori della ripresa del turismo crocieristico che, senza dubbio, è il più colpito dalla crisi pandemica”.

“Non si intende discutere le ragioni politiche che conducono a ritenere non più compatibile la presenza delle navi per il Canale della Giudecca – continua Assiterminal – che sono condivisibili e condivise da tutti, anche dagli operatori portuali e crocieristici ma Venezia è stata e deve rimanere un home port fondamentale per il turismo crocieristico mondiale e per l’Italia. Venezia è stata e deve rimanere una meta fondamentale per il turismo crocieristico mondiale e per l’Italia e deve quindi avere una struttura per l’accoglienza dei croceristi all’altezza della qualità e della rinomanza della città. Una struttura comparabile a quella che verrà dismessa con lo spostamento su Marghera. Una struttura che è stata oggetto di ingenti investimenti da parte della Regione Veneto e degli investitori privati in questi anni per ottenere standard qualitativi che la rendono unica nel Mediterraneo e eccellente nel mondo.

“È stata fatta inoltre un’analisi sull’impatto dello spostamento dei traffici crocieristici sulle dinamiche dei traffici commerciali a servizio dell’industria del territorio e delle sue connessioni? È in discussione l’intero sistema industriale e logistico dell’area del Nord Est del Paese!

“Dove sono il principio di proporzionalità e il rispetto dell’iniziativa economica (tutelato dalla Costituzione) non solo per l’operatore del terminal ma per tutto l’indotto che sostiene l’economia di un territorio: siamo a una nuova frontiera del reshoring della delocalizzazione del lavoro e del turismo?

Per questo Assiterminal ritiene che una decisione di questa importanza, debba essere praticata nei tempi che consentano di non ferire ancora gli operatori crocieristici di Venezia, i quali devono poter almeno concludere la stagione appena riavviata nella Stazione marittima operativa e con una chiarezza sulla localizzazione e sui fondi a disposizione per attrezzare un nuovo sito all’altezza, con la qualità di quello che si è deciso arbitrariamente di abbandonare.

Occorre inoltre mediante confronto/dialogo, mettere in campo adeguate, tangibili e strutturali misure atte a garantire la sopravvivenza di operatori locali, lavoratori e famiglie che traggono sostentamento dall’attività crocieristica, pena l’irreversibile depauperamento economico e sociale di Venezia e della Regione veneta.

“Chiediamo al Governo Italiano di proporre una road map della rilocalizzazione che tenga conto di TUTTE queste esigenze oggettive – conclude Assiterminal – e dia chiarezza e certezza ad una attività che garantisce migliaia di posti di lavoro e contribuisce anche alla reputazione di Venezia nel mondo: noi ci siamo!”.

Pubblicato il
21 Luglio 2021
Ultima modifica
22 Luglio 2021 - ora: 14:42

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio