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Più stretta collaborazione istituzionale nel “new deal” dei porti del range

L’offerta degli imprenditori agli enti del territorio per superare le visioni localistiche – Confronto e non conflitto dell’intervento del presidente Gemignani

Andrea Gemignani

LIVORNO – Il ruolo dei porti di Livorno e Piombino nell’ambito della logistica europea. Bel tema quello di quest’anno dell’assemblea di Assindustria Livorno, anche perché era prevista – e c’è stata effettivamente – una palestra di interventi ben al di sopra del normale dibattito sui “pollai”.

“L’organizzazione del lavoro, il rispetto delle regole, la certezza dell’applicazione delle norme e una attenta attività di governance – ha spiegato Andrea Gemignani, presidente di Confindustria Livorno – rappresentano la base delle attività portuali, necessaria ad evitare l’emorragia di importanti traffici. La continua distorsione della concorrenza e del mercato, che dura ormai da anni, se non interrotta continuerà a produrre profondi guasti nel tessuto economico.

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Occorre un notevole sforzo di disponibilità reciproca da parte di tutti gli interlocutori per affrontare in modo inconsueto e senza schermaglie politiche, un’attività di confronto e non di conflitto, volta a individuare strategie finalizzate al ripristino dell’efficacia e della competitività, e non finalizzate a far soccombere una componente rispetto alle altre. Speriamo che la tavola rotonda in programma per martedì – sottolinea il presidente – possa essere utile anche in tal senso”.

A differenza del solito, hanno avuto una parte importante anche i saluti delle autorità che sono scesi sul dettaglio: con il sindaco Cosimi e il presidente della Provincia Kutufà che hanno raccolto l’offerta degli industriali per una nuova e proficua collaborazione sul tema della portualità e degli investimenti anche privati.

A seguire, c’è stata la tavola rotonda dal titolo “Ruolo e prospettive dei porti di Livorno e Piombino nel sistema dei traffici europei”. Sotto la “regia” di Morena Pivetti, de Il Sole 24 Ore – Trasporti, si sono confrontati sul tema Patrick Verhoven, segretario generale ESPO (European Sea Ports Organisation), Luca Ceccobao, assessore alle Infrastrutture della Regione Toscana, Giuliano Gallanti, presidente dell’Autorità Portuale di Livorno, Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità Portuale di Piombino e Massimo Paoli, professore ordinario di Economia a Perugia. Da rilevare l’analisi impietosa che Gallanti ha fatto della portualità livornese e più in generale dei meccanismi di funzionamento della stessa Port Authority, con il suo comitato portuale pletorico, con i riti di ritorno che spesso inchiodano le scelte, e con la difesa “dei pollai” più che delle navigazioni d’altura. Il problema è che spesso ad analisi accurate e condivisibili non si riesce a far seguire una terapia adeguata. E anche nel dibattito agli industriali il dettaglio è stato colto.

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Pubblicato il
16 Luglio 2011

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