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Una “cartiera” di fatture false

LIVORNO – C’è anche chi, secondo la Guardia di Finanza 👮❤️‍🔥, mette su una redditizia impresa con le fatture false.

Aveva anche avanzato una richiesta – si legge nella nota diramata dal comando labronico della GdF – per l’ammissione al gratuito patrocinio dichiarando un reddito annuo imponibile inferiore a 11 mila euro.

Così sono partiti gli accertamenti nei confronti di un imprenditore edile, rivelatosi in realtà, al termine delle indagini condotte dai finanzieri del Comando Provinciale di Livorno e coordinate dalla Procura della Repubblica livornese, titolare di una ditta “cartiera” coinvolta in un giro di fatture false per oltre 1 milione di euro.

L’esame della documentazione acquisita in fase ispettiva, ha consentito di appurare una ritenuta totale assenza di reali operazioni commerciali tra le ditte, con conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria dei rispettivi titolari per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

La ditta dell’imprenditore che aveva richiesto l’accesso al gratuito patrocinio – denunciato per il reato di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti – si è rivelata priva di una qualunque struttura e connotazione aziendale: da qui, sempre secondo la nota della GdF – l’ipotesi del suo utilizzo al solo fine cartolare per consentire alle altre ditte conniventi di evadere le imposte dovute.

Le Fiamme Gialle di Livorno hanno svolto indagini finanziarie, perquisizioni locali presso le sedi delle richiamate ditte individuali e presso il domicilio dei rispettivi titolari, sottoponendo a sequestro oltre 260 mila euro per il recupero delle imposte evase.

Pubblicato il
26 Ottobre 2022

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