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L’idraulico i secchi e le pezze

Da Franco Magazzù noto commentatore di economia marittima, riceviamo:

LA SPEZIA – Da quando il bocconiano Mario Monti è stato nominato Presidente del Consiglio e la stampa ha iniziato a soprannominarlo SuperMario, mi è tornato alla mente quel giochino, divenuto un classico, SuperMario Bros. ove un idraulico, con indefessa costanza, si adopera per riparare numerose perdite da un sistema che fa acqua in più punti.


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Del pari, mi immagino l’economia della nostra Nazione come un problema di idraulica.

Abbiamo una vasca nella quale da un rubinetto vengono immessi, nell’unità di tempo, un certo numero di litri d’acqua, è questo l’inflow, dato dalle cosiddette “Fonti” quali riscossione di tasse, accise, iva e balzelli vari. Sul fondo della vasca vi è un foro dal quale fuoriesce il liquido contenuto, è questo l’outflow, dovuto ai cosiddetti “impieghi”, quali spese generali per la pubblica amministrazione, rapporti con l’estero, servizi ai cittadini, welfare ecc. All’interno della vasca vi è una certa quantità di liquido, la cassa e “le riserve”. Se la quantità d’acqua in ingresso è più o meno uguale a quella in uscita, il livello all’interno della vasca si mantiene a sua volta pressochè costante, compensando, se in quantità adeguata, anche eventuali sfasamenti di flusso tra entrate ed uscite.

Purtroppo nel tempo, per mancanza di manutenzione, (malagestione, esorbitante debito pubblico ed interessi passivi da pagare per i finanziamenti ricevuti in cambio di titoli sovrani, BOT BTP ecc.), si sono create nella vasca in questione un certo numero di falle, dalle quali il liquido immesso ha iniziato a fuoriuscire facendo scendere in modo preoccupante il livello.

A questo punto, (tralasciando il piccolo problema dell’ammontare del debito pubblico e del rapporto con il PIL), arriva il bocconiano Monti, che non è un idraulico, e ci chiede di contribuire con dei secchi d’acqua, attinti alle nostre vasche private (risparmi, conti in banca, abitazioni, seconde case ecc.) per far risalire il livello all’interno della vasca, che se si prosciuga è il default.

Da cittadini seri e consapevoli, visto che il danno è ormai fatto, siamo tutti d’accordo che dobbiamo, chi più, chi meno, (problema dell’ equità), contribuire a ripristinare, con urgenza, il livello nella vasca. Quello che non ci sta assolutamente bene è che non vengono ancora assunti quei provvedimenti per riparare le falle, (tagli alla spesa pubblica e interventi per il rilancio dell’economia ed il commercio), per cui il livello, a seguito del nostro apporto in secchi, per un poco risalirà, per poi iniziare nuovamente a scendere.

Sarebbe veramente deprimente, in futuro, essere nuovamente costretti a conferire ulteriori contributi, a causa di un mancato od errato intervento di riparazione del sistema. L’intervento deve consistere in adeguati tagli alla spesa, in aiuti alle imprese e nel potenziamento delle infrastrutture come porti, aeroporti, vie di comunicazione economicamente strategiche, ove per un esaustivo quadro d’insieme Vi rimando all’esame del recente Piano dei trasporti e della Logistica, nella speranza che il ministro Passera, ne recepisca la portata e ne dia pronta e concreta attuazione in ossequio alle linee guida in esso contenute. Diversamente anche questo piano, come ebbi già modo di osservare, rischia di finire, assieme ai due precedenti nell’archivio dei buoni propositi mai realizzati, ove da qualche parte stanno ad ammuffire la pontremolese per La Spezia ed il terzo valico per Genova.

Franco Magazzù

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Pubblicato il
1 Febbraio 2012

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