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Authority, la scelta

Da Livorno alle altre, più dubbi che certezze

Roberto Piccini

LIVORNO – Una giunta della Camera di Commercio che rilancia le candidature già proposte per la Port Authority labronica (sia pure con un “retropensiero” di Roberto Nardi tutt’altro che inavvertito) una strana, stranissima, sospetta, quasi ingiuriosa raccolta di firme a favore del presidente uscente; e un silenzio quasi imbarazzato delle istituzioni, che a una settimana o quasi dalla scadenza data dal ministro per completare la “terna” ancora non hanno dato di taglio al nodo gordiano: ovvero, al balletto del Piccini-si, Piccini-ni, Piccini-forse.

Brutta vicenda quella di Livorno, comunque andrà a concludersi. Perché avrà di sicuro degli strascichi non piacevoli. Che sono sempre il risultato di posizioni equivoche. Per esempio: non si vuole la riconferma di Roberto Piccini? Perché allora non si è detto chiaro e tondo, invece di circondare la faccenda di strane posizioni fumose e strani silenzi? Si vuole la riconferma? E dov’è il peso delle istituzioni, a cominciare dalla Regione Toscana che non è certo marginale?

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Bisogna anche ammettere che il quadro generale nazionale non aiuta. Dalle varie Autorità da riconfermare, non una ad oggi è uscita dal guado. Perché? Chiediamocelo, da tecnici e non da politici. Senza dimenticare che il mondo corre sull’economia e sulla logistica.

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Pubblicato il
23 Ottobre 2010

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