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Picchettaggio al molo Italia per la “Sea Glass II”

LIVORNO – I picchetti sulle banchine, con tanto di blocco delle stesse e del lavoro sulle navi: cose brutte, bisogna ammetterlo, che non si erano mai viste da tempo, malgrado le tensioni per la concorrenza tra operatori non siano mai mancate.

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Ma quanto avvenuto lunedì, davanti al molo Italia, ha fatto fare di colpo un salto indietro al porto: un esasperato picchettaggio del personale del TCO (Terminal Calata Orlando) che ha bloccato 35 camion e addirittura il passaggio del personale, oltre che dei fotografi e dei giornalisti; il tutto per impedire che si lavorasse sulla nave “Sea Glass II” con un carico di sabbia di zirconio, nave precedentemente operata al TCO ma acquisita con un nuovo contratto dalla Giorgio Neri Spa.

Sulla vicenda c’è stato un lungo e teso incontro, nella stessa mattinata di lunedì, nella sede della Port Authority, dove si sono recati l’amministratore delegato del TCO Roberto Alberti e il suo direttore Federico Barbera, per l’esame dei documenti relativi alle autorizzazioni; che erano state rilasciate dalla stessa Authority alla Neri Spa dopo un iniziale rifiuto da parte della Capitaneria che aveva chiesto alcuni dettagli sul tipo di lavoro da svolgere. I suddetti dettagli, puntualmente forniti dalla Neri, avevano quindi convinto Authority e Capitaneria a concedere i richiesti permessi; ma quando la nave ha attraccato al molo Italia è scoppiata la protesta, che si è estesa anche al terminal Calata Orlando.

Indipendentemente da come si è chiuso l’episodio, è stato rilevato che la crisi ha accentuato – come del resto in tutto il cluster marittimo – la concorrenza tra operatori; e dove la concorrenza aumenta, ci sono ovviamente vincitori e perdenti, secondo le leggi (spietate, ma legittime) della libera concorrenza. L‘esasperazione di chi si vede minacciare il lavoro, o addirittura il posto di lavoro, è comprensibile: ma esistono apposta gli organismi di controllo perché i canali della legittima protesta siano nel rispetto delle leggi. E rimane da capire se nel caso della “Sea Glass II” tutto questo sia stato fatto sotto il controllo di chi deve controllare. Insomma, per il commissario (e prossimo presidente) Gallanti, la prima “grana”: a conferma di un porto che forse sta soffrendo anche un evidente allentamento delle regole.

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Pubblicato il
23 Febbraio 2011

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