Ecco il porto del Gallanti-pensiero
Più caratterizzate le zonizzazioni, gare in vista e sempre sotto controllo del comitato, ma niente decisione per il segretario generale – Le nuove concessioni firmate dal presidente
LIVORNO – Un comitato portuale molto atteso, con presenze quasi totali e assenti solo ferrovie e dogana, peraltro giustificati. Per la prima volta si è rivisto anche il sindaco Cosimi, fianco a fianco con l’assessore della Regione Toscana ai Trasporti, Ceccobao. Solo curiosità, essendoci in pentola le prime scelte operative del nuovo presidente dell’Authority Gallanti? C’è chi invece ha letto la presenza delle istituzioni con i loro vertici come una conferma del loro voler essere determinanti nelle scelte da oggi in poi per il porto. Anche per il piano regolatore, ma non solo.
Già, il piano. Il tam-tam aveva annunciato rivoluzioni rispetto alla bozza Modimar presentata da Piccini.
[hidepost]
Gallanti ha chiarito che il suo elaborato, presentato dai tecnici al comitato, «non è una bozza di prp ma solo il primo step di un iter lungo e complesso, che ci porterà ad approvare il nuovo Piano Regolatore Portuale. La parola d’ordine è fare chiarezza e dotare il porto di un progetto di sviluppo futuro». Una precisazione di metodo: le gare, comprese quelle previste dai piani, saranno tutte presentate e discusse in comitato prima di essere varate.
Uno dei problemi più delicati, la nomina del nuovo segretario generale, è stato trattato “a porte chiuse”, senza i funzionari. La decisione ufficiale è stata la proroga per altri 45 giorni (che potrebbero diventare 60) dell’attuale titolare Giorgio Gionfriddo. Dice la nota ufficiale che Gallanti avrebbe proposto di riconfermarlo sine die. Chi ha partecipato dice invece che la proposta di partenza lasciava aperta la porta a una specie di “triumvirato”, composto da Gallanti, Gionfriddo e il genovese Carena come affiancatore. Proposta smontata da un intervento del sindaco Cosimi, che nella sostanza avrebbe rilanciato l’esigenza di scelte basate sulle professionalità locali. L’estate porterà consiglio? Insomma, l’ipotesi Carena per ora rimane in frigo e il siluro contro Federico Barbera – il candidato “livornese” doc – non parte.
C’è stata poi la nuova proposta di assetto delle funzioni portuali.
La premessa è che gli attuali spazi portuali – dice Gallanti, non a torto – sono organizzati in modo promiscuo e disordinato. Vanno specializzate le aree in funzione delle tipologie merceologiche e di traffico. Nella relazione introduttiva sulle nuove proposte, presentate dal responsabile della Port Authority Claudio Vanni e dall’ingegner Marco Tartaglini (della “Modimar”) si trovano, in dettaglio, alcune nuove zonizzazioni dello scalo: nuove davvero o già annunciate nell’era Piccini.
1) Il Porto passeggeri: passeggeri e crocieristi avranno gli accosti e le aree connesse che vanno dalla sponda nord del Molo Elba alla Calata Carrara. Verranno dedicati anche, come già detto da anni, tutto il Molo dalla Calata Pisa e Orlando all’Alto Fondale, per concentrare qui gli accosti per le navi da crociera.
2) Prodotti forestali, cellulosa e merci varie: verrà favorita una più marcata terminalizzazione di un’area già fortemente dedicata. Gli accosti vanno dalla radice dell’Alto Fondale alla sponda sud della Darsena Ugione, comprendendo tutto il Molo Italia e la Calata del Magnale. Alla radice del Molo Italia è stata inoltre prevista la realizzazione di un corridoio infrastrutturale largo circa 60 m mediante il tombamento dello scalo di alaggio presente lungo la sponda nord della Darsena Calafati e la modifica di destinazione d’uso delle aree poste a tergo della sponda nord della Darsena Calafati.
3) Autostrade del mare: si vuole concentrare il traffico ro-ro, trailers e auto nuove nelle aree del porto industriale della Darsena Inghirami, della Calata Bengasi e della prima metà della sponda ovest del Canale Industriale, comprese le aree in concessione alla Sintermar. In prospettiva se ne prevede lo spostamento alla Piattaforma Europa Molo Nord; se, quando e come la Piattaforma Europa potrà nascere.
4) Porto Multipurpose: verrà terminalizzata la sponda est della Darsena Toscana, collegandovi le aree di proprietà F.S., il Terminal Paduletta e la parte terminale della sponda ovest della Darsena Toscana a partire dal dente di attracco poppiero. Il Porto Multipurpose avrà anche un’area specializzata dedicata al traffico delle rinfuse, attualmente collocato sulla Calata Orlando. Anche in questo caso, idee già da tempo in campo, ma non realizzate se non per iniziativa dei privati (Lorenzini).
5) Porto turistico: il Porto mediceo e la Darsena nuova, come già previsto, saranno riconvertiti a funzioni di approdo turistico. Le “barchette” verranno momentaneamente (quanto non si sa) spostate sulla banchina 75, a condizione, però – dice la nota ufficiale di Gallanti“ – che il Comune prefiguri nei propri strumenti di pianificazione una soluzione alternativa, concretamente perseguibile, con tempi e modalità ben definiti”. Può voler dire che non se ne farà niente, in concreto?
6) Riparazioni Navali: viene previsto il rilancio delle attività di riparazione navale nel comparto dei Bacini, comprensivo della banchina 75 e delle aree a terra in radice dei bacini stessi, strettamente funzionali alla loro operatività. Appena terminata la perizia che stabilirà l’entità degli interventi necessari al ripristino del bacino Grande, l’Autorità Portuale procederà ad una gara per l’affidamento in gestione dei bacini di carenaggio. Nelle more della riattivazione del Bacino, la banchina 75 verrà momentaneamente usata per le barche dei circoli sociali, oggi allocate presso il Porto Mediceo e la Darsena Nuova. Come si vede su queste stesse pagine, i riparatori considerano parte di questa ipotesi non concretamente attuabile.
La nuova bozza di Piano Regolatore verrà presto pubblicata sul sito web dell’Autorità Portuale (link: “Piano Regolatore Portuale” sul sito www.porto.livorno.it). Intanto i rappresentanti del Comitato hanno dato mandato al presidente Gallanti di aprire uno o più tavoli di discussione con le istituzioni pubbliche, la comunità portuale, le istituzioni culturali e specializzate in logistica. L’obiettivo è acquisire osservazioni e pareri in vista dell’adozione del nuovo PRP.
Come già annunciato il 14 giugno scorso, è stata autorizzata una gara europea mediante procedura ristretta per l’affidamento in concessione quadriennale del servizio di manovra/trazione ferroviaria nell’ambito del Porto. Il vincitore del bando di gara potrà esercitare non soltanto il servizio di manovra secondaria (dalla stazione di Livorno Calambrone al terminal e viceversa) ma anche quello di manovra primaria (spostamento della merce dal binario di corsa presso Calambrone al fascio binario che porta al terminal), a patto, però, che l’impresa che garantisce il trasporto ferroviario su rete nazionale e che svolge la manovra primaria in autoproduzione rilasci l’autorizzazione. RFI si è detta disponibile – e questa è davvero una novità – ad autorizzare l’impresa ferroviaria vincitrice a svolgere le funzioni di “Gestore Comprensoriale Unico” (oggi ciascun terminalista paga a RFI un canone il cui ammontare è inversamente proporzionale al numero di carri movimentati. Tanto maggiore è il numero di carri messi su binario tanto minore sarà il canone da pagare. Metti insieme i terminalisti – questo il concetto ridotto all’osso – sommando tutti i carri da loro movimentati nell’ambito portuale, e avrai un canone pari a zero. È questo l’obiettivo che verrebbe raggiunto con un Gestore comprensoriale Unico).
Nel corso della riunione di Comitato è stato preso atto dell’avvenuta scissione della Porto 2000 in due soggetti distinti, il primo avente carattere patrimoniale, il secondo che continuerà a garantire lo svolgimento delle attività imprenditoriale. Il presidente Gallanti ha inoltre ricevuto mandato di definire lo schema di bando di gara pubblica per la cessione delle quote maggioritarie della società e per la cessione del servizio di gestione del traffico passeggeri. Lo schema di bando dovrebbe essere presentato al comitato portuale nel mese di settembre. Anche qui, non tutto sembra semplice: compresi i progetti della Camera di Commercio, socio di minoranza, che non sarebbe intenzionata a privatizzare la propria parte.
Sono inoltre state infine rilasciate all’unanimità le seguenti concessioni:
Sintermar: Verrà ampliato lo specchio acqueo presso l’accosto 24 del Canale industriale. La richiesta, fatta dalla Sintermar Spa il 30 settembre scorso, è stata accolta allo scopo di consentire l’ormeggio del pontone chiamato “Sintermar I”, la cui superficie, a seguito di modifiche strutturali, è passata dai precedenti 432 mq agli attuali 735. Durata concessione: quattro anni, con decorrenza dalla data dell’1-01-2010.
Tozzi: Area di oltre 2 mila mq sulla sponda sud del canale di Dogana d’Acqua per la sosta e il parcheggio dei semirimorchi. La concessione avrà durata di quattro anni a partire dal 1º agosto 2011 e sarà rilasciata in assenza di osservazioni/domande concorrenti entro 20 giorni dall’avvenuta pubblicazione sull’albo pretorio.
F.lli Neri: due specchi acquei di 1.930 e 1.070 mq nell’ambito della Darsena Pisa per l’ormeggio dei rimorchiatori sociali in riparazione. Quattro anni con decorrenza dall’1/08/2011.
Capraia: la Capraia rifornimenti S.R.L. e la So.Pro.Tur. Capraia hanno rispettivamente ottenuto in concessione un’area di 391 mq sul nuovo pennello del Porto (durata quattro anni con decorrenza dal 1º agosto) e uno specchio acqueo di 3.471 mq antistante Via Assunzione (solo per un anno, a partire dal 1º gennaio 2011). La Capraia Rifornimenti ha inoltre ottenuto il rilascio di una licenza per operare su di un’area demaniale di 78 mq per le operazioni di rifornimento alla stazione carburanti sita in via Assunzione (quattro anni a partire dal primo agosto).
Circolo nautico Torretta: specchio acqueo di 30 mq, in ampliamento della maggiore superficie di 1.060 mq, nel Fosso dei Pazzi. Destinazione d’uso: ormeggio imbarcazioni per i soci. Durata di quattro anni. Decorrenza: 1º gennaio 2011.
Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli: area di 400 mq sulla Calata del Magnale, per eseguire, con imbarcazione a banchina, le operazioni di carico e scarico delle provviste destinate alle navi. Durata: quattro anni. Decorrenza: 1-08-2011.
La.Mar.Sub: 400 mq a radice del Molo Italia per lo stoccaggio e il carico/scarico dei materiali sulle proprie barche. Durata: 12 mesi, con decorrenza dalla data del 1º agosto 2011.
B.P.T. Disinfestazione: 92 mq in adiacenza al magazzino già in concessione per il ricovero dei mezzi operativi e il deposito di materiale utilizzato per la propria attività.
[/hidepost]