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L’Ue aiuta navi e cantieri più ecologici

Una serie di provvedimenti in vigore dal 1º gennaio 2012 al 31 dicembre 2013 – Sostegno alle imprese e agli armatori anche per piattaforme e rimorchiatori

BRUXELLES – Va tutta da valutare nella sua reale portata la decisione della commissione Ue – presa nella sua ultima seduta prima delle feste – di autorizzare “aiuti ai cantieri navali o gli armatori europei per la costruzione, riparazione e trasformazione di navi” nonché aiuti all’innovazione “per la costruzione di strutture galleggianti e mobili in alto mare”. In quest’ultima tipologia dovrebbero rientrare anche le piattaforme di rigassificazione come quella dell’OLT davanti alla costa toscana, anche se i termini non sono ancora chiari.

Dovrebbero rientrarci anche navi per servizi specifici come draghe, rompighiaccio e rimorchiatori sia portuali che specialmente d’altura. La caratterizzazione delle piattaforme galleggianti cui potranno essere concessi interventi riguarda “strutture per l’esplorazione, lo sfruttamento e la produzione di petrolio, gas o energie rinnovabili”.

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Nella traduzione, rimane in dubbio se ci si fermi alla produzione e ricerca o anche alla trasformazione. Non c’è dubbio sulle navi: devono essere almeno di 100 tonnellate di stazza lorda ed adibite al trasporto di passeggeri o merci.

Sull’argomento sembra esserci stata un’apertura anche dal responsabile europeo per la concorrenza, Joaquin Almunia. “E’ essenziale e della massima urgenza – ha detto Almunia – incoraggiare costruzioni innovative nel campo navale, per favorire la competitività europea nel settore”. Una precisazione che qualcuno ha amaramente commentato con frasi tipo “L’Europa chiude la stalla quando i buoi sono già scappati”.

Le nuove normative di supporto a cantieri ed armatori entrano in vigore il prossimo 1º gennaio 2012 e rimangono valide fino al 31 dicembre 2013; anche se c’è già chi, nell’ambito della stessa commissione, ha fatto capire in via informale che potrebbero poi essere ulteriormente prorogate. Del resto la nuova normativa viene considerata un aggiornamento e una attualizzazione di quella a sostegno della navalmeccanica che scade alla fine di questo mese.

Gli interventi riguardano anche i cantieri navali, purché siano erogati al fine specifico di migliorarli e modernizzarli. Gli aiuti non devono superare il 12,5% “equivalente sovvenzione lordo”, salvo il caso di regioni particolarmente in crisi dove si può arrivare al 22,5%.

Se gli interventi avranno il compito di aumentare la tutela dell’ambiente, l’intensità dell’aiuto potrà arrivare al 30% lordo dell’intero investimento.

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Pubblicato il
21 Dicembre 2011

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