Livorno, la grana del super-bacino conteso

Nessuna presa di posizione ufficiale: ma i riparatori navali contestano e chiedono chiarimenti – La prudenza dell’Autorità portuale che punta invece sulle navi

LIVORNO – Il superbacino di carenaggio di Livorno, ormai da quasi un decennio semi- inutilizzato e da un lustro inutilizzabile, è diventato una patata bollente per l’Autorità portuale. Che se l’era cavata, nella diatriba tra la riattivazione dell’impianto o la sua trasformazione in tutt’altro genere di sito – tra le ipotesi, la dismissione della barcaporta e la trasformazione in due grandi moli per le crociere – confidando nella perizia tecnica del RINa, che documentasse costi e possibilità di ripristino. Ma la perizia, lungi dal confermare la tesi sostenuta dalla stessa Authority di un ripristino per le riparazioni navali, ha virato decisamente verso la trasformazione della grande vasca in un bacino per il refitting e la manutenzione dei maxi-yachts.

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