Produrrebbe fino a 2,5 milioni di tonnellate all’anno di “preridotto” con 150 posti di lavoro
MILANO – Si è tenuta a Milano, presieduta da Antonio Gozzi, una riunione straordinaria del direttivo di Federacciai, l’associazione delle imprese siderurgiche nazionali.
[hidepost]I principali produttori italiani di acciaio da forno elettrico si sono riuniti per discutere della proposta di costituire una società consortile partecipata dagli stessi imprenditori finalizzata a dare vita al progetto per la realizzazione di un impianto di preridotto *(DRI) dalla capacità di 2,5 milioni di tonnellate di produzione annua.
Nel corso dell’incontro, il presidente Gozzi e gli imprenditori presenti hanno discusso più nel dettaglio del progetto. Il nuovo impianto sorgerebbe in una location ideale, a Piombino in una delle aree portuali attualmente di proprietà della Lucchini spa, azienda in amministrazione straordinaria.
Oltre a contribuire significativamente al miglioramento delle condizioni di approvvigionamento della materia prima per le aziende siderurgiche italiane (il DRI può essere caricato nei forni elettrici fino a una percentuale del 30%) la produzione di preridotto rappresenterebbe inoltre un importantissimo supporto all’installazione di un forno elettrico al servizio della stessa siderurgia piombinese, ipotesi che sembra rientrare nella prospettiva strategica del sito siderurgico di Piombino, così come esplicitato nelle offerte dei due player (Jindal e Cevital) che hanno manifestato l’interesse a rilevare gli impianti. Parte della produzione di DRI potrebbe infatti essere caricata “a caldo” nel forno elettrico con notevoli benefici in termini ambientali oltreché di miglioramento della produttività, di dipendenza dal rottame e riduzione dei consumi energetici.
L’investimento per la realizzazione dell’impianto, che Federacciai stima possa occupare circa 150 persone, sarebbe nell’ordine di 450 milioni di euro.
“Ci tengo a sottolineare l’importanza dell’iniziativa presentata oggi – ha commentato il presidente Antonio Gozzi – poiché non si tratta di una scelta estemporanea, ma del frutto consapevole e meditato di un lungo e approfondito processo di valutazione delle diverse opzioni che, alla luce dell’attuale, e del prevedibile futuro contesto competitivo, i nostri imprenditori hanno deciso di perseguire. Il progetto si inserisce nella più ampia strategia avviata dalla stessa Federacciai per rafforzare e consolidare il settore in un momento economico difficile attraverso attività mirate sui principali fattori di costo (ovvero l’energia e il rottame) che limitano la nostra competitività a livello internazionale. Sul lato dell’energia elettrica nei giorni scorsi, dopo mesi di impegno, abbiamo costituito Metal Interconnector, iniziativa che contribuirà alla realizzazione dell’interconnessione Italia-Francia sostenendo concretamente la competitività dell’industria italiana. Questa ulteriore iniziativa nasce invece per far fronte al problema del rottame la cui situazione nel nostro Paese continua a peggiorare per scarsità e per il progressivo peggioramento della qualità. Siamo in questo momento tutti impegnati ad aumentare la qualità e la sostenibilità ambientale delle nostre produzioni, a garantire un futuro più solido alle nostre aziende, tutelando l’occupazione e riassicurando il ruolo positivo che questo settore fornisce al Made in Italy e più in generale alla società”.
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