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Qualche volta ritornano (a volte no)

ROMA – Certo, va riconosciuto che i tempi sono difficili e le certezze poche. Però se da una parte la riforma della riforma sembra almeno temporaneamente azzoppata dalla caduta del ministro Lupi, è sintomatico che dall’altra le istituzioni territoriali e le Autorità portuali continuino a operare, decidere e anche azzuffarsi come se la riforma non incombesse.
[hidepost]Con il rito delle designazioni delle “terne” dove le Authorities stanno per scadere, e con qualche clamoroso sgambetto sempre nella fattispecie.
Partiamo dagli sgambetti. E’ clamoroso quello occorso a Marina Monassi, presidente uscente di Trieste dove è stata “segata” dalla feroce opposizione del governatore della Regione Debora Serracchiani. La settimana scorsa, davvero a sorpresa, il ministero di Lupi ha annunciato che la Monassi era stata “recuperata” nominandola commissario governativo dell’Authority di Olbia, in scadenza: e la notizia ha fatto il giro della stampa specializzata (l’abbiamo pubblicata anche noi). Poi, due giorni dopo, zitto zitto Lupi ha fatto marcia indietro ed ha riconfermato come commissario di Olbia l’ammiraglio Nunzio Martello. Non sappiamo come la brava Monassi abbia ingoiato il rospo, mentre sappiamo che Lupi due giorni dopo s’è dimesso. Ma qualche amara considerazione il fatto non può che muoverla.

* * *

Giuseppe Guacci

Che a volte ritornino anche quelli più che sperimentati, sbarrando la strada ai politici pigliatutto, lo confermerebbe la recentissima designazione di Beppe Guacci da parte della Camera di Commercio locale per l’Authority di Taranto, anch’essa in scadenza. Studi in architettura (istitute Artistique de France), coordinatore della logistica della multinazionale Koscott di Orlando (Florida) per le filiali di Roma, Parigi e Londra, presidente dell’Authority di Taranto nominato dall’allora ministro Claudio Burlando, poi di quella di Gioia Tauro dall’allora ministro Lunardi, vicepresidente di Assoporti e con un impressionante curriculum di missioni tecniche e marittimo-portuali in giro per il mondo, Guacci rientra in scena per un porto che ha subito e continua a subire drammatiche vicende legate non solo alle banchine ma anche alla parte industriale. Da capire, ancora una volta, che ne sarà della riforma dei porti: e chi sarà a decidere i vertici delle Autorità portuali future (ed eventualmente sopravvissute).
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
28 Marzo 2015

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