Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ad Expo Milano i vini nella giornata del Friuli

Presentate 104 marche di alta qualità alla presenza del governatore Serracchiani

VERONA – A VINO – A Taste of Italy, è stata la giornata del Friuli Venezia Giulia. Il Padiglione di Expo Milano dedicato all’esperienze vitivinicola italiana, realizzato dal Ministero alle Politiche agricole e da Veronafiere-Vinitaly, ha ricevuto anche la visita di Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.
[hidepost]«Una scelta avveniristica e innovativa, ma che mantiene forte l’identità di ogni singolo vino» ha detto, commentando la Biblioteca del Vino, al primo piano del Padiglione.
«Le etichette presenti danno una straordinaria possibilità di scelta su cosa degustare – ha continuato Serracchiani – e i nostri produttori sono rimasti soddisfatti dalla partecipazione, qui, che abbiamo programmato a rotazione per garantire a tutti la possibilità di essere presenti».
Sono stati in tutto 104 i vini del Friuli Venezia Giulia sempre disponibili in degustazione, grazie agli enodispenser della Biblioteca del Vino che, in totale, conta oltre 1.350 etichette da tutte le regioni d’Italia, senza dimenticare l’angolo riservato alle grappe e ai distillati.
Giudizio positivo del presidente regionale in visita anche per l’app “VINO”, lanciata da due settimane da Vinitaly Wine Club e in grado di interagire anche con i tablet e gli smartphone degli ospiti del Padiglione: «L’idea che una app permetta di scaricare tutte le informazioni su un vino, sulla sua cantina e sul metodo di produzione – ha spiegato Serracchiani – ha di sicuro arricchito l’offerta di questo Padiglione quale luogo di cultura e conoscenza del vino italiano, che risponde alle tante domande e richieste che provengono dagli stranieri».
Ad accompagnare il presidente Serracchiani, anche Cristiano Shaurli, assessore regionale all’Agricoltura e alle Foreste del Friuli Venezia Giulia: insieme hanno incontrato nella terrazza del Padiglione del Vino i vertici di ERSA FVG, l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia.
«Il Padiglione del Vino è davvero ben riuscito e dimostra la qualità della produzione enoica e vitivinicola italiana: credo che sia uno tra i più apprezzati dai visitatori di Expo, in particolare dagli stranieri» ha detto l’assessore. Nei primi due mesi di apertura, infatti, il Padiglione ha registrato 450mila presenze, il 20% estere, in particolare dalla Cina, e oltre 135mila degustazioni alla Biblioteca del Vino.
«Siamo orgogliosi del nostro spazio qui al Padiglione – ha concluso Shaurli. Siamo una regione piccola ma sappiamo di avere delle produzioni di alta qualità e di essere riconosciuti per i vini bianchi e per i nostri rossi autoctoni. Finora abbiamo avuto ritorni molto positivi dalle persone che hanno visitato il nostro stand».

[/hidepost]

Pubblicato il
8 Luglio 2015

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio