Napoli e il suo porto diagnosi e terapie
Sincera analisi delle problematiche dello scalo partenopeo da parte di un agente storico – Il tema dell’ultimo miglio

Andrea Mastellone
NAPOLI – Andrea Mastellone, presidente degli agenti marittimi napoletani (Assoagenti), da marzo anche vicepresidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Napoli è inoltre legale rappresentante della Marinter Shipping Agency: un imprenditore nel settore marittimo napoletano quindi in grado di trasferire in Confcommercio pensieri ed esigenze che nascono sul campo e che possono essere ben interpretati solo da chi li vive da protagonista. Questa l’intervista che ci ha concesso dopo la Naples Shipping Week.
[hidepost]Presidente, una indicazione di partenza: come va il porto? I suoi traffici aumentano, anche se moderatamente. Come ha detto il ministro Delrio, avrebbe bisogno di una buona terapia per crescere meglio. Quale sarà il prossimo futuro del porto e della città?
Indubbiamente il futuro inizia a delinearsi in maniera un po’ più rosea, i recenti dati di Confindustria confermano che il tasso di crescita nel mezzogiorno è dell’1%, quindi abbastanza corposo di questi tempi, ciò vuol dire che anche il Sud comincia a crescere, e se cresce l’economia crescono anche i traffici che passano dal porto. La nostra città gode di un momento particolarmente favorevole dal punto di vista del turismo in generale con una ricaduta sul turismo portuale sia in termini di crocieristi che di passeggeri diretti verso le isole del golfo.
Con la nuova governance delle Autorità portuali di Sistema avremo un maggior ruolo del sindaco nelle decisioni: cosa chiedete a Luigi De Magistris?
Qui rispondo come vicepresidente di Confcommercio: ante elezioni amministrative avevamo chiesto ai candidati a sindaco l’istituzione di un assessorato del mare considerando la grande importanza che esso rappresenta per il PIL della nostra città, sia in termini di logistica che di turismo. De Magistris aveva accolto da subito questa nostra richiesta e proprio in questi giorni ha dichiarato che sicuramente rinforzerà uno degli assessorati con una delega specifica per il mare e, addirittura, parteciperà per sei mesi in prima persona nel nuovo comitato di gestione occupando il ruolo spettante al sindaco della città.
Cosa occorre oggi alla città per far fronte all’aumento del turismo? E al porto, per alimentare questo trend favorevole?
Occorre aumentare la ricettività alberghiera qualificata, oggi divenuta insufficiente, che ha lasciato spazio al boom dei B&B ed offerte simili. Altro intervento fondamentale per attrarre turismo è la restituzione alla città del molo San Vincenzo, confine occidentale del porto della lunghezza di quasi 2 km costruito all’epoca dei Borboni che ha ancora un bacino di carenaggio del 1850, un reperto da museo del mare in quanto uno dei primi esempi di costruzione di questo tipo di strutture. Chiediamo al sindaco che questo molo, che noi definiamo un “lungomare allungato”, venga dedicato al turismo, alla nautica da diporto, ai grandi yacht, certi che esso rappresenti un elemento molto importante per l’arricchimento e lo sviluppo turistico di Napoli.
Per quanto riguarda il settore merci sappiamo bene che occorre dragare in tutte le zone del porto e completare il terminal di Levante; queste sono le due opere prioritarie e la prima è propedeutica alla seconda in quanto è con i fanghi del dragaggio che dovrà essere tombato il terminal destinato al traffico dei container.
Napoli dopo oltre tre anni di commissariamento è ormai finalmente prossima, con l’applicazione della Riforma, ad una presidenza della futura Autorità di Sistema dei porti campani; ci sono indicazioni?
Anche se ignoro le idee precise del ministro, al quale spetterà l’ultima parola in mancanza di una concertazione, abbiamo capito che ha una buona opinione del presidente della AP di Salerno, Andrea Annunziata, avendo infatti dichiarato che ha operato molto bene. Credo, a livello personale, senza impegnare le associazioni che rappresento – che Annunziata, venendo dal porto delle best practices, possa sicuramente essere la persona in grado di smorzare quella tensione che c’è fra gli imprenditori di Napoli e di Salerno per la presunta inefficienza che questi ultimi addebitano ai primi.
Per la logistica, cosa occorre al sistema dei porti campani?
Sono convinto che non ci si debba innamorare dell’idea della ferrovia quale aiuto per lo sviluppo dei traffici perché ci vorranno tanti anni prima di vedere delle concrete realizzazioni. Invece, data la situazione, ci dovremo accontentare di soluzioni a costo zero. Ritengo perciò importante fare e rendere subito operativo il corridoio doganale tutto gomma per collegare il porto con i nostri due interporti.
Altre priorità sono più specificatamente locali, come ad esempio la difficile viabilità all’interno del nostro porto, una situazione complessa che dobbiamo risolvere con itinerari alternativi rispetto agli attuali. Napoli, come buona parte dei porti italiani, è un porto regionale, e nel servire le destinazioni a corto raggio arriva facilmente con i camion su Roma, Bari, etc. perché è ben collegato al sistema viario. L’unico problema è forse solo all’uscita e all’entrata del porto. Per i collegamenti da sud verso il nord di notte vediamo viaggiare file di camion che in gran parte trasportano ortofrutta ai grandi supermercati, merci dunque che non possono subire ritardi nella consegna e che in massimo 12 ore devono arrivare a destino. Se ci fosse una via ferrata alternativa in grado di fare lo stesso lavoro con la stessa tempistica verrebbe senz’altro privilegiata rispetto alla strada, ma a tutt’oggi non c’è e siamo dunque nelle condizioni di dover disattendere il noto principio per il quale la gomma dovrebbe limitarsi a tratte entro 250 km. I corridoi doganali invece si possono e si devono fare. Ritengo che sia questa la priorità per favorire la logistica e l’intermodalismo.
Fondi europei e PON, quali novità ci sono?
Abbiamo una buona e recentissima notizia che ci viene dal governatore De Luca: i fondi verranno sicuramente stanziati fra qualche tempo ma la nostra Regione è pronta a prefinanziarli a breve – presumo entro fine estate – proprio per far partire le opere e soprattutto i dragaggi. Di fatto Bruxelles ha confermato lo stanziamento di questi fondi, pertanto la Regione si sostituirà intanto alla Comunità Europea per quanto riguarda la loro erogazione e potranno quindi essere bandite le gare da subito.
Cinzia Garofoli
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