L’amarezza di dover lasciare quando vanno a maturazione anni di lavoro e il duro giudizio sulla “comunità” delle banchine – I rapporti con la città e il toto-successore
LIVORNO – Il sindaco Filippo Nogarin qualche giorno fa, aveva sparato a palle incatenate contro l’Autorità portuale. “Livorno ha due sindaci – ha dichiarato – uno di mare con i soldi e uno di terra tenuto fuori dalla porta delle banchine”. E ieri Giuliano Gallanti, avvocato marittimista, “grande vecchio” della portualità europea e commissario ormai in definitiva scadenza dall’Autorità di Livorno, alla fine ha deciso di togliersi qualche macigno dalle scarpe. Ecco l’intervista.
Avvocato, dunque lei sarebbe stato il sindaco “ombra”….
“Non voglio far processi ad alcuno. Ma devo purtroppo sottolineare che all’Autorità portuale è mancato totalmente il rapporto con la città rappresentato dal sindaco. Il che non significa solo una difficoltà in più: tutti i grandi investitori nazionali e internazionali, che abbiamo portato a interessarsi del porto, chiedono per prima cosa quale sia la disponibilità della città e delle sue istituzioni verso i progetti portuali. La conflittualità non piace a chi deve investire, occorre collaborazione e il senso di una comunità che invece a Livorno è mancata e manca. E’ uno dei miei crucci, uno dei problemi che lascio irrisolti ma non per mia colpa”.
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