Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Confitarma con Mario Mattioli rilancia sul Ministero del mare

Mario Mattioli

ROMA – Nel suo programma, annunciato al momento d’insediarsi alla presidenza di Confitarma, Mario Mattioli ha fatto parlare specialmente le cifre: a conferma che malgrado certe tensioni nate nel mondo dell’armamento italiano, Confitarma oggi riunisce oltre mille navi con trentamila addetti e altri cinquantamila che operano nel suo indotto. Pochi proclami, ma un obiettivo chiaro, ribadito anche in una recente intervista di Alfonso Russo sul bimestrale della Mondadori “Economy”: bisogna puntare con tutte le forze per ottenere un ministero del mare.

[hidepost]

L’idea non è nuova, perché da anni, con lo smembramento delle competenze tra Infrastrutture & Trasporti, Ambiente, Difesa e Politiche Agricole, l’economia del mare è un pò diventata un Arlecchino servo di troppi padroni. Il vecchio ministero della Marina Mercantile aveva, se non altro, il pregio dell’unità d’intenti. E forse adesso con le prossime elezioni e in grandi proclami di cambiare tutto e tutti, l’occasione potrebbe esserci.

“Superare la frammentazione del sistema attuale – ha detto Mattioli nell’intervista citata – che inevitabilmente rallenta le azioni e rende le decisioni meno efficaci”. Altro obiettivo prioritario: “Semplificare e sburocratizzare il settore anche al fine di rendere meno onoroso battere la bandiera italiana di fronte ai vantaggi offerti da quelle straniere”. La …spina nel fianco costituita da AssArmatori, che è nata sotto la spinta forte di Vincenzo Onorato, non è sottovalutata da Mattioli; ma la risposta è nel potenziare ulteriormente i rapporti di Confitarma con Confindustria e con la Federazione del mare. Per Mattioli del resto le sfide non sono una preoccupazione: a capo di un’azienda, la Cafima, che opera in particolare nell’assistenza alle piattaforme petrolifere, gasiere e rimorchiatori – 100 milioni di fatturato e 800 dipendenti – è abituato a combattere. Sulla linea di quello che è stato un altro presidente combattente, Emanuale Grimaldi, detto anche “pugno di ferro in guanto di velluto”. Auguri.

*

Intanto mercoledì 14 febbraio a Roma, presieduto da Mario Mattioli, si è riunito il consiglio della Confederazione Italiana Armatori che ha esaminato le principali problematiche del settore in trattazione a livello nazionale e internazionale. Per l’occasione è stato invitato a partecipare Mauro Coletta, direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne.

Il presidente Mattioli ha illustrato le attività che sin dai primi giorni dell’anno hanno scandito il lavoro della Confederazione impegnata in numerosi incontri e riunioni.

In proposito, ha ricordato che tutte le Commissioni confederali hanno già tenuto le loro prime riunioni, completando le nomine al loro interno e delineando le linee da seguire sulle varie tematiche di loro competenza. A fine gennaio poi, si è tenuta la riunione del Tavolo Tecnico ABI-Confitarma-Banche a cui hanno partecipato le principali banche attive nel comparto dello shipping, e a febbraio il presidente Mattioli si è incontrato con Antonio Patuelli, presidente dell’ABI:

In particolare, il presidente Mattioli si è soffermato sugli esiti positivi derivanti dai colloqui con le principali imprese armatoriali italiane, associate e non, nel corso degli incontri tenutisi a Genova, Ravenna, Napoli e Roma. “In totale – ha affermato Mario Mattioli – ho avuto modo di confrontarmi con circa 50 armatori, condividendo con loro le attuali principali questioni. Si è trattato di occasioni molto costruttive che mi hanno dato conferma della forte coesione all’interno dell’associazione, nella generale convinzione che l’unità è indispensabile affinché Confitarma possa proseguire con forza e autorevolezza nella sua costante azione a tutela degli interessi della categoria”.

Riguardo al nuovo scenario venutosi a creare a seguito della nascita di nuove realtà associative nel settore armatoriale, in considerazione soprattutto delle trattative con le organizzazioni Sindacali avviate a fine gennaio per il rinnovo del CCNL dei marittimi, è emersa l’esigenza di dare priorità ai principi da sempre sostenuti da Confitarma che si basano sulla difesa delle imprese italiane, delle navi battenti bandiera nazionale e sull’occupazione italiana/comunitaria, in linea con gli orientamenti e le vigenti normative dell’Unione europea. Infine, è stato presentato al Consiglio il nuovo sito web della Confitarma che sarà operativo entro la fine del mese di febbraio sempre all’indirizzo www.confitarma.it.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Febbraio 2018
Ultima modifica
23 Febbraio 2018 - ora: 16:14

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio