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L’UE avvia la revisione delle reti di trasporto TEN-T

SHANGHAI – A causa dell’effetto “epidemia coronavirus” i porti cinesi sono congestionati, ed i contenitori refrigerati sono quelli che più “soffrono”. Esiste una reale mancanza di prese disponibili, quindi, non può essere garantito lo scarico dei reefer containers nel porto di destinazione. Ciò significa che i containers potrebbero essere scaricati in un porto intermedio od alternativo, e tenuti lì fino a quando non è possibile scaricarli al porto di indicato. La notizia sta mettendo in forte difficoltà uno dei traffici più gettonati.

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“Per i caricatori, purtroppo – ci conferma il sito del maritime consultant Angelo Roma – è un grossissimo danno, visto che l’armatore ha il diritto di addebitare a loro ulteriori costi di trasporto ed oneri inclusi, e non solo limitati a, stoccaggio, smarrimento e collegamento. Questo ritardo nel trasporto è al di fuori del controllo armatoriale e quindi non responsabile per perdite o danni causati dal differimento.

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Anche in relazione ai problemi con la Cina, in Europa si stanno studiando gli aggiornamenti – sollecitati comunque da tempo, indipendentemente dall’epidemia – sui principali temi in corso di sviluppo nell’ambito delle Reti di Trasporto Transeuropee (TEN-T). Il Regolamento (UE) n. 1315/2013 sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della TEN-T prevede che, entro il 31 dicembre 2023, la Commissione effettui un riesame dell’attuazione della rete centrale, valutando: l’osservanza delle disposizioni, i progressi nell’attuazione, i cambiamenti nei flussi di trasporto di passeggeri e merci, gli sviluppi negli investimenti delle infrastrutture di trasporto nazionali e le necessità di modifiche. In tale scenario, la Commissione ha affidato ad un team di valutatori indipendenti il compito di elaborare una valutazione sull’implementazione del Regolamento (UE). Sulla base dei risultati e delle conclusioni di tale attività, la Commissione intende dare avvio nella seconda metà del 2020 ai primi passi per la revisione del Regolamento. Lo studio prevede una fase di raccolta dati, tra gennaio e luglio 2020, che ha avuto avvio con la pubblicazione di un questionario on line rivolto agli stakeholder rilevanti, sia pubblici che privati. E nella revisione non può non giocare un ruolo anche la Via della Seta per i recenti drammatici sviluppi del virus.

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Nel contesto del Green Deal europeo, bisogna accelerare la diffusione di combustibili alternativi e sostenibili per il trasporto: l’aumento dell’uso di combustibili alternativi sostenibili contribuirà in modo significativo alla decarbonizzazione dei trasporti. La più grande compagnia di navigazione mondiale Maersk e il colosso automobilistico BMW Group, insieme ai giganti dell’abbigliamento H&M Group e Levi Strauss & Co, hanno annunciato l’intenzione di “esplorare” un nuovo combustibile a base di etanolo (alcool) chiamato LEO nel tentativo di realizzare spedizioni ecologiche. LEO è una miscela di lignina (un biopolimero strutturale che contribuisce alla rigidità delle piante) ed etanolo. Collettivamente, le società coinvolte si sono definite la “Coalizione LEO” per esplorare la fattibilità ambientale e commerciale del combustibile LEO per le spedizioni. Chiaramente, LEO sarebbe un grande passo avanti per la sostenibilità della catena di approvvigionamento e ha il potenziale per essere una soluzione praticabile per la flotta di oggi, e non solo in una visione futura. La coalizione spera di passare alle fasi di prova su navi attive entro il 2020.

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Pubblicato il
26 Febbraio 2020

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