Cellulosa e cippato, bilancio

Nella foto: Tramoggie nel TCO.
LIVORNO – Il terminal della cellulosa nel porto è ormai per riconoscimento ufficiale il molo Italia: che da qualche giorno è sotto intervento per l’allargamento della viabilità d’accesso, fino a questo momento limitata a un budello stradale che non consentire nemmeno il transito di due Tir insieme. Per allargare la viabilità l’AdSP ha ottenuto una striscia di terreno che apparteneva alla concessione del gruppo Neri e in parte alla relativa darsena.
Con i lavori al terminal non si arresta comunque il traffico della cellulosa e più in generale del legname: che è uno dei pochi a non aver subìto riduzioni per la pandemia. Anzi, le cartiere di Lucca, principali clienti dei traffici in questione, sono in affanno perché non riescono a produrre quanto il mercato richiede, proprio a causa della pandemia. Sono nettamente aumentati i consumi di fazzoletti, di presidi sanitari di carta, bicchieri e contenitori di cartone. Anche la battaglia contro la plastica sta dando il suo contributo all’aumento di consumo proprio dei bicchieri da bar e dei contenitori di carta per il caffè, che va consumato fuori dai locali. La raccolta della carta usata infine non produce più come nel passato, per il generalizzato calo di vendita dei giornali, sostituiti in tempi di quarantena a casa dai notiziari TV o sul web.
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Insieme alla cellulosa, uno dei traffici che tiravano forte è quello del scippato sulla calata Orlando, in particolare all’imbarco. È il materiale che viene prodotto dai boschi della Toscana, che adesso è in un momento di tanca sia per la pandemia sia per la riduzione dei consumi delle centrali. Ciò nonostante, in attesa del tante volte rinvito trasferimento sulla sponda est della Darsena Toscana, il TCO ha acquistato e posizionato nuove tramogge per sentire ancora la lavorazione. Il porto cambia vertici – sia nell’AdSP che in Capitaneria – ma non s’arresta.
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