Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Parco fotovoltaico da 663 kw energia pulita per il territorio

Nella foto: Un momento dell’inaugurazione del nuovo parco fotovoltaico di Barricalla.

COLLEGNO – Barricalla, l’impianto-modello per lo smaltimento di rifiuti speciali, è sempre più solare.

Da lunedì scorso 1.920 moduli fotovoltaici per una produzione complessiva di 663 KW si sono aggiunti ai 2.925 precedenti, di circa 1 MW, divenendo così una vera e propria fonte di energia solare capace di produrre 1,9 GWh l’anno, energia pulita pari al fabbisogno di 3.000 persone (circa 600 famiglie) in dodici mesi.

Una scelta virtuosa, che trasforma i lotti in cui sono custoditi in modo sicuro e presidiato i rifiuti, in spazi destinati alla produzione di energia pulita destinata al territorio. La scelta dall’impronta fortemente green, tema alla base di tutte le azioni di Barricalla, che consentirà inoltre di risparmiare 1.120 tonnellate di CO2 ogni anno, con una notevole riduzione dell’impatto ambientale.

“Un nuovo mattone nella costruzione di un modo diverso di fare impresa, che mette al centro il territorio in cui si colloca – commenta Mauro Anetrini presidente di Barricalla Spa -. Si tratta di un risultato importante che porta la nostra società da essere un’eccellenza nella gestione dei rifiuti speciali a diventare modello di innovazione sociale in cui l’impresa, l’ambiente, il territorio e la sua comunità si fondono in modo ideale. Noi oggi non inauguriamo solo un nuovo impianto fotovoltaico ma facciamo un altro passo per la costruzione del futuro, mettendo a disposizione degli abitanti della zona nord ovest di Torino un’importante fonte di energia pulita”.

“Oltre trent’anni fa abbiamo preso un territorio in buona parte compromesso e ora lo restituiamo in condizioni migliori – sottolinea Alessandro Battaglino, presidente del comitato esecutivo di Barricalla Spa -. Non si deve dimenticare che la storia di quest’area è iniziata con una cava di ghiaia utilizzata per la costruzione della tangenziale, poi abbandonata e utilizzata in modo improprio e infine bonificata”. 

Barricalla, riconoscibile per la distesa di pannelli solari all’ingresso della tangenziale di Torino, sarà dunque ancora più identificata come presidio ambientale, volto da un lato a tutelare la salute pubblica con lo stoccaggio in sicurezza di tutti quei rifiuti speciali non più recuperabili e dall’altro a produrre energia “pulita” per la comunità.

Sono circa 130.000 le tonnellate che, ogni anno, trovano collocazione nel sito torinese che conta un volume complessivo autorizzato di 1.832.650 metri cubi, articolati in cinque lotti, l’ultimo in attività inaugurato a settembre 2018 in occasione dei 30 anni di vita della società.

Pubblicato il
23 Ottobre 2021
Ultima modifica
26 Ottobre 2021 - ora: 09:19

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio