Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Messa in mora della UE per l’Austria

ROMA – L’autotrasporto pesante non ha pace, mentre gli operatori cercano – come si legge qui a fianco – strade nuove e nuovi impegni per rendere la logistica stradale “carbon free” c’è chi, come l’Austria, sbatte loro le porte in faccia. Così  le associazioni dell’autotrasporto italiano ANITA, FAI e FEDIT hanno in questi giorni dato mandato ad un team legale di intraprendere un’azione di messa in mora della Commissione UE per inazione nei confronti dell’Austria, sul tema già dibattuto dei diversi divieti imposti unilateralmente dal Tirolo.

La decisione è stata presa a maggior ragione – dicono le associazioni – dopo la diffusione di un documento riservato predisposto nel dicembre scorso dalle Direzioni Generali dei Commissari UE del mercato interno, dei trasporti e dell’ambiente, che invitava la Commissione ad avviare una procedura d’infrazione nei confronti dell’Austria, cosa che non è avvenuta.

Le Associazioni di settore hanno dunque optato per un’azione decisa verso la Commissione, rafforzata anche dai recenti pareri formulati da esperti di diritto comunitario sui vigenti divieti “settoriale” e “notturno” in Tirolo, che dimostrano la presunta fondatezza della violazione del diritto unionale.

[hidepost]

“L’iniziativa intrapresa congiuntamente da ANITA, FAI e FEDIT punta a sollecitare la Commissione UE per uscire da una situazione che danneggia il comparto dei trasporti e l’economia in generale” – commenta il presidente dell’associazione confindustriale ANITA Thomas Baumgartner -. “Vista l’inattività politica l’azione legale rimane l’unico strumento utile per poter ricevere risposte concrete alle nostre legittime istanze in merito alla questione del Brennero, che si rende ancora più urgente, in considerazione del fatto che il  Tirolo ha annunciato misure ancora più restrittive sul divieto settoriale”. Si parla di chiusure più drastiche già dall’anno prossimo.

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Ottobre 2021

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio