La UE sul restauro ambientale

BRUXELLES – La Commissione europea ha proposto al Parlamento europeo l’adozione di una nuova normativa, Nature Restoration Law, volta a ripristinare l’habitat naturale. La Commissione stima – riporta il sito istituzionale AmBiente Informa – che l’80% del patrimonio naturale dell’UE versi in cattive condizioni. Per questo gli stati membri, una volta che la normativa sarà stata adottata, saranno chiamati ad azioni di recupero degli ecosistemi anche con la finalità di combattere il cambiamento climatico e salvare molte specie dall’estinzione.

L’iniziativa, nel suo complesso, è in linea con quanto definito dalla Strategia europea sulla biodiversità e dalla Strategia europea “From Farm to Fork” tese a garantire la resilienza e la sicurezza della catena di approvvigionamento del cibo in Europa e nel mondo. 

La proposta di “legge” sul ripristino della natura – dice la UE – fisserà obiettivi e obblighi di ripristino per un’ampia gamma di ecosistemi terrestri e marini. Gli ecosistemi con il maggior potenziale di rimozione e stoccaggio del carbonio e di prevenzione o riduzione dell’impatto di disastri naturali come le inondazioni saranno le principali priorità. Questa proposta della Commissione si basa sulla legislazione esistente, ma copre tutti gli ecosistemi anziché limitarsi alla Direttiva Habitat e alle aree protette di Natura 2000, con l’obiettivo di portare tutti gli ecosistemi naturali e seminaturali sulla via del recupero entro il 2030, prevedendo a questo scopo ingenti finanziamenti da parte dell’UE.

Il “processo di restauro” comprenderà diverse azioni come il rewilding, che consiste nel rendere più selvagge alcune zone, 🌲🌳🌴 piantare alberi 🌲🌳🌴, 🌻🌳 re-inverdire le città 🌻🌳, costruire infrastrutture verdi e rimuovere l’inquinamento dalle acque costiere.

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