L’Apocalisse continua

LIVORNO – Amaro anniversario, quello di ieri, venerdì 24 febbraio.

Un anno fa partiva con gran sferragliare di cingoli l’“operazione speciale” della ex gloriosa macchina da guerra della Russia in Ucraina: operazione che doveva durare una settimana secondo Putin e che da oggi è invece entrata nel secondo anno di massacri indiscriminati, senza che se ne veda la fine.

In parallelo, Turchia e Siria hanno chiuso da poche ore la disperata ricerca dei superstiti di quello che è stato, meno di un mese fa, il più devastante terremoto dell’era moderna: e che continua con uno sciame sismico ancora senza pietà per le martoriate popolazioni. I quarantamila morti del terremoto – e il conto è ancora aperto – si sommano nell’immaginario collettivo con gli oltre centomila morti della guerra in Ucraina – e anche qui il conto è ancora aperto – senza calcolare le distruzioni di infrastrutture e centri urbani che richiederanno, sia in Ucraina che in Turchia e in Siria, decine d’anni per sanarne le ferite.

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