LIVORNO – Se ne vedono di tutte: e purtroppo non solo di quelle sbagliate perchè gli utenti sono poco esperti, ma anche e specialmente perchè i progettisti e i costruttori considerano la zattera autogonfiabile di salvataggio – ormai obbligatoria (e questo é un assurdo) anche per i gommoni – un accessorio che crea problemi di ingombro.
La stagione nautica è in pieno svolgimento e basta andare in qualche porto turistico per vederne, appunto, di tutte. Specialmente sui cabinati a vela. C’è chi tiene semplicemente la zattera in un gavone sottocoperta, perché non ingombri le manovre. Forse non pensa alle difficoltà di tirarla fuori in condizioni di barca sbandata, semisommersa, ingavonata (in genere la poppa s’inabissa per prima, dato il peso dominante del motore, anche sulle barche a vela.
C’è, appunto, chi – con la giustificazione che il progettista così ha suggerito – piazza la zattera a poppa estrema, magari in un bel pavone a filo d’acqua. Può essere utile solo in caso di un sistema di sgancio automatico, che “spari” la zattera fuori dall’alloggiamento. Ma se in caso di naufragio la poppa s’immerge per prima, andare a liberare la zattera già sott’acqua è un’impresa non da naufraghi spaventati e spesso non giovanissimi.
Da pensarci.